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Sigarette, l'aumento da oggi: 20 centesimi in più a pacchetto. Ecco i prezzi per marca

Da oggi, 15 febbraio, fumare costerà di più. L'incremento toccherà i 20 centesimi a pacchetto. Chesterfield, Philip Morris, Winston e Camel tra le marche più note a subire il rialzo.

14 Febbraio 2023

Sigarette, l'aumento da domani: 20 centesimi in più a pacchetto. Ecco i prezzi per marca

Sigarette, l'aumento dei prezzi. Fonte: Imagoeconomica

Le sigarette costeranno di più. L'aumento, ventilato da qualche settimana, entrerà in vigore da oggi, 15 febbraio, e toccherà i 20 centesimi al pacchetto. Tra le marche interessate, Chesterfield, Philip Morris, Winston e Camel sono le più note, a cui si aggiungono alcune varianti delle Marlboro. Oltre alle sigarette, poi, cresceranno i prezzi anche dei sigari e del tabacco da pipa, fiuto, mastico e inalazione.

L'intervento, previsto dalla Manovra, andrà a ritoccare l'importo fisso su singola unità, spalmando l'incremento su tre anni, come previsto dal comma 122 dell'Art.1 della legge 197 del 29 dicembre 2022, relativo alle disposizioni in materia di accisa sui tabacchi lavorati e di imposta di consumo sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo. Nel 2023 il tetto sarà di 28 euro ogni 1000 sigarette, per poi passare a 28,20 euro nel 2024 e a 28,70 euro nel 2025.

Sigarette, l'aumento da oggi: 20 centesimi in più a pacchetto

Quella dei tabacchi lavorati è una categoria molto ampia, al cui interno rientrano diverse fattispecie di prodotti:

  • sigarette
  • sigari
  • sigaretti
  • tabacco trinciato a taglio fino da usarsi per arrotolare le sigarette
  • tabacco da fiuto e da mastico
  • altri tabacchi da fumo (tabacco da pipa, tabacco per pipa ad acqua, prodotti da fumo a base di piante, erbe o frutta: melassa per narghilè)
  • tabacchi da inalazione senza combustione

Sigaretta, ecco come cambieranno i prezzi 

Il costo di questi prodotti è stabilito dall'Agenzia Dogane e Monopoli, sulla base della stratificazione di più variabili: accisa, Iva, aggio e quota al fornitore. Nelle sigarette, per esempio, l'accisa equivale alla somma tra una componente fissa e una proporzionale al prezzo di vendita al pubblico. Quella proporzionale è calcolata sulla base di un'aliquota al 49,50%, quella fissa per unità di prodotto: 28 euro per 1000 sigarette per l'anno in corso. L'Iva, che grava su tutti i prodotti, è al 22% del prezzo di vendita al pubblico, al netto della medesima Iva e dell'accisa che varia da categoria a categoria. Nello specifico, sulle sigarette grava un onere fiscale minimo, Iva+accisa, che per il 2023 è stato fissato a 199,72 euro a chilogrammo convenzionale per 1000 pezzi.

L'aliquota di base varia a seconda del prodotto in questione: per i sigari si applica il 23,5% sul prezzo di vendita al pubblico, sui sigaretti il 24%, mentre per il tabacco trinciato a taglio arriva al 60%. Per quanto riguarda l'aggio, il termine fa riferimento alla percentuale spettante al rivenditore al dettaglio, in questo caso il tabaccaio, che è pari al 10% del prezzo di vendita. La quota al fornitore, invece, si ottiene dalla differenza tra il prezzo di vendita e la somma di aggio, accisa e iva. 

Clicca sull'immagine per scaricare la lista aggiornata dei prezzi per marca

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