30 Settembre 2022
fonte: instagram, mariodraghipresident
Oggi si attendono le proposte europee per l'abbassamento dei prezzi dell'energia e si tratta su l Price cap dopo che quindici paesi, Spagna Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania e Lettonia Portogallo - Slovenia, Slovacchia - Croazia - Romania hanno scritto una lettera indirizzata a Bruxelles per ottenere un limite al prezzo del gas europeo a cui si oppongono Francia e Germania, legate dall'asse franco-tedesco dello scambio energetico. Tuttavia i paesi criticano Ursula Von der Leyen: "Ha ignorato la lettera" e proposto "la trattiva coi singoli fornitori". E c'è chi torna a proporre l'applicazione del Price Cup al solo gas russo, che però non può più arrivare dopo che è saltato il Nord Stream.
Guido crosetto afferma che quando parla di tetto al prezzo del gas, pensa a "un prezzo al metro cubo fissato per i consumatori finali, l'azienda e cittadini, individuate puntualmente in ordine di priorità e necessità. Un Price Cup fissato genericamente per legge in una sola nazione è impossibile".
In pratica quello a cui pensa crosetto è un sussidio da dare soltanto a chi ha maggiore necessità. Ma è proprio sul Price Cup, che l'Europa si spacca. Il prezzo del gas da ottobre 2022 aumenterà del 60% facendo precipitare le famiglie nella disperazione. Pesano infatti i ricari delle bollette dell'ultimo anno che per il gas hanno visto già un incremento del 700%.
Ma il Price CAP di cui si dovrebbe discutere adesso non sarebbe più rivolto al gas russo visto che è saltato il nord stream 1 e 2. Il tetto al prezzo del gas sarebbe applicato quindi a tutti i fornitori, sia quello americano, sia il gas algerino.
Il problema è che si traduce in un vero e proprio sussidio europeo dato direttamente al consumatore.
Per Bruxelles è molto meglio negoziare il prezzo con i singoli fornitori ritenuti affidabili, facendo leva su contratti a lungo termine. La Commissione ha proposto un primo disaccoppiamento del prezzo del gas da quello elettrico in vista della riforma del mercato annunciata per la fine dell'anno. Il documento, infatti, fa riferimento alla fissazione di un tetto massimo al prezzo del gas nella produzione di energia elettrica a un livello che contribuisca a far scendere i prezzi dell'elettricità.
E i paesi che chiedono il tetto al prezzo del gas sono ormai divisi con l'Europa che non lo vuole e con Ursula van der Leyen che ha ignorato la lettera dei quindici paesi, appoggiando la Germania. C'è Inoltre la possibilità che in Europa si possa approvare un fondo per l'energia, che dovrebbe andare almeno un supporto alle aziende italiane costrette a produrre all'interno di un mercato completamente drogato dall'oscillazione dei prezzi e costrette quindi a competere con le aziende tedesche.
Ma la soluzione non è dietro l'angolo e non si potrà più tornare come prima anche a causa del sabotaggio al Nord Stream che chiude le porte a tutte le altre possibilità.
I ministri europei dell'Energia hanno raggiunto un accordo politico sulle misure per mitigare gli alti prezzi dell'elettricità: taglio dei consumi, tetto agli extra-ricavi per i produttori di energia elettrica e il contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili. Lo comunica la presidenza ceca dell'Ue. (Aggiornamento ore 11,45)
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