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Condizionatori, limite 25 gradi dal 1° maggio e multe salate

L'"Operazione termostato" durerà fino al 31 marzo 2023, ecco cosa prevede il piano di austerity del governo

20 Aprile 2022

mario draghi

L'operazione termostato avrà inizio dal primo maggio: la temperatura dei condizionatori non potrà scendere sotto i 27 gradi negli enti locali e nelle scuole, ma ci sarà un margine di tolleranza di due gradi. Nessun ufficio pubblico potrà avere una temperatura al di sotto dei 25 gradi. Si tratta delle nuove norme del decreto bollette, valide fino al 31 marzo 2023. 

Condizionatori, limite 25 gradi dal 1° maggio

Chiamato "operazione termostato" è il piano di austerity energetica, attuato per abbassare i consumi e dipendere meno dal gas russo – nonostante l'approvvigionamento diversificato. Si tratta di un piano scattato con un emendamento introdotto dal decreto bollette e che sta per ricevere l'approvazione dal Senato. 

In estate la temperatura del condizionatore non potrà scendere sotto i 25 gradi, mentre in inverno negli uffici non si potrà superare i 19 gradi, un grado in meno rispetto al limitate precedentemente fissato. In entrambi casi sono previsti due gradi di tolleranza, per cui 27 gradi per la stagione estiva e 21 per quella invernale. 

Multe salate, ma ancora da valutare i controlli

Il piano di austerity energetica che riguarda l'amministrazione pubblica permetterà però di risparmiare tra i 2 e i 4 miliardi di metri cubi di gas. Per il momento restano esclusi dall'operazione le abitazioni private, gli ospedali, le case di cura e le cliniche. 

Da chiarire è il punto relativo ai controlli e alla loro organizzazione. Quanto è noto per il momento è che, per chi supera il limite dei 19 gradi invernali (con la tolleranza di due gradi), sono previste multe che vanno dai 500 ai 3 mila euro.

Secondo l'Istat nel 2021 quasi una famiglia su due (il 48,8%) aveva un sistema di condizionamento, in aumento quindi rispetto al 2013, in cui erano il 29,4%. La fonte di alimentazione più utilizzata per il riscaldamento delle abitazioni continua a essere il metano, diminuiscono però rispetto al 2013 le fonti tradizionali e non rinnovabili (oltre al metano, gasolio e GPL). Aumenta l'energia elettrica: l'elettrificazione degli impianti termici è infatti uno dei principali target per la riduzione delle emissioni di CO2

Un piano simile in Germania

Anche la Germania, Paese altamente dipendente dal gas russo, sta attuando misure simili. L’appello di pochi giorni fa di Robert Habeck, vicecancelliere tedesco e ministro di Economia e Clima: «Un 10% di risparmio si può fare, chiedo a tutti di dare ora un contributo al risparmio energetico» ha riferito in un'intervista al gruppo Funke.

Tra le possibilità di risparmio citate dal vicecancelliere anche l'abbassamento del riscaldamento e il ricorso parziale al lavoro agile volontario da parte delle aziende. Inoltre, ha annunciato una campagna del governo sul risparmio energetico.

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