27 Febbraio 2022
Fonte: Pixabay
Cinquantaquattro Stati, una popolazione di 1,3 miliardi persone, per il 50% giovani under 20 anni, e un Pil che negli ultimi 15 anni è raddoppiato. Sono i numeri del continente africano che cresce demograficamente e si trasforma sul piano economico e sociale, rappresentando una grande opportunità per fare impresa in molteplici settori. Fra questi, vi è senz’altro l’agroalimentare, in cui, per tradizione, esperienza e tecnologia, l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Anche in Africa, investendo sul capitale umano e contribuendo alla crescita della società.
E’ il caso di un’eccellenza italiana, quella di Sergio Tommasini, ad di Airone Seafood, azienda italiana attiva nel settore delle conserve ittiche e alimentari a base di tonno con sede produttiva ad Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio.
Secondo le Nazioni Unite, ogni anno, vengono pescate circa 7 milioni di tonnellate di tonno, uno dei pesci più consumati a livello globale. Un fatto che, per molti Paesi, si rivela di primaria importanza per lo sviluppo economico e l’occupazione. Ed è così anche per la Costa d’Avorio dove l’impresa guidata da Tommasini risulta essere il primo gruppo italiano a capitale privato. Un bel traguardo, intoccato nonostante i due anni di pandemia.
"La Costa d’Avorio conta 26 milioni di abitanti e sinora ha dichiarato circa 80 mila contagi e 780 decessi. Ad Abidjan, la capitale economica, gli effetti della pandemia si fanno sentire ed è necessario prendere le giuste precauzioni ma i casi sono veramente minimi, mentre nei villaggi i problemi sono ben altri e non sono certo provocati dal Covid" osserva Tommasini.
Così sulla campagna vaccinale nel Paese dell’Africa Occidentale: "I vaccinati sono circa il 2% della popolazione-continua l’ad di Airone Seafood-La nostra azienda conta circa 1500 dipendenti, di cui il 70% donne, e ne abbiamo fatti vaccinare più di mille, per certi aspetti siamo sproporzionali alla realtà ivoriana. Il Covid è percepito così poco che è difficile sensibilizzare i cittadini al vaccino e così i vaccinati stentano ad aumentare".
Per fare impresa in Africa è necessario considerare la variegata composizione etnica del tessuto socio-economico. In Airone Seafood, ad esempio, sono presenti 48 etnie diverse.
“In azienda abbiamo 18 sigle sindacali e quattro delegati del personale. Il dialogo con loro favorisce l’omogeneità della composizione del gruppo di lavoro-dichiara Tommasini-Importante anche il fattore religioso dato che abbiamo una maggioranza cristiana e una minoranza musulmana. Questo riflette, anche banalmente, la composizione del menù della mensa sociale. Le attività verso il personale sono diverse e anche di stampo sociale. Dai prestiti per la scolarizzazione dei bambini al supporto per i funerali, alle attività sociali in generale”.
Un approccio che è molto apprezzato anche dalle autorità locali ivoriane: "Ci definiamo portatori di ‘Italian nation branding’-sostiene con orgoglio Tommasini-che per noi significa, da un lato, creare sviluppo industriale e indotto, dall’altro, tessere e consolidare relazioni virtuose allo scopo di contribuire alla crescita del territorio in cui operiamo. “Verso le istituzioni c’è rispetto reciproco–sottolinea–.Da un lato abbiamo un rapporto stretto con i principali ministri del settore e dall’altro facciamo parte della business community di Assafrica Confindustria che gestisce il network delle aziende italiane che operano in Africa e coloro che vorrebbero lavorarci nel futuro. Anche come consigliere di Assafrica diciamo che svolgo un ruolo di brand ambassador della capacità imprenditoriale italiana all’estero", afferma l’ad di Airone Seafood.
Concludendo Tommasini conferma che "i valori e i principi cui ci ispiriamo quotidianamente nel nostro lavoro sono in piena sintonia con i valori e i principi globali che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui, finanche i più giovani: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità”.
Sostenibilità che per Airone Seafood è sociale e ambientale, quest’ultima garantita anche attraverso le certificazioni Dolphin Safe e Friends of the Sea. Un mix vincente e garanzia di successo nel continente africano
Di Artiglio
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