Scopriamo cos'è la pensione "precoce" chiamata Quota 41, quali sono i requisiti, come fare domanda e a chi spetta
05 Gennaio 2022
Inps (fonte foto Lapresse)
Pensioni, cosa si intende per quota 41
Le pensioni "precoci" o Quota 41, sono misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2017, per agevolare i lavoratori in possesso del requisito di anzianità contributiva elevata, ma privi del requisito dell'età anagrafica. Riguarda tutti quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età, più precisamente coloro che avranno maturato 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026, con almeno 12 mesi di anzianità contributiva prima del 19° anno d’età.
La domanda all'INPS va presentata entro il primo marzo di ogni anno. L'inoltro può avvenire utilizzando i servizi telematici dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, oppure rivolgendosi al Contact Center dell’INPS. In alternativa è possibile rivolgersi al servizio di un patronato.
Quota 41 e lavori usuranti
Il Decreto Legislativo numero 67 del 21 aprile del 2011 disciplina le categorie di lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti. L’elenco delle attività lavorative appartengono a 15 tipologie di categorie:
operai impiegati presso aziende dell’industria estrattiva, nel campo dell’edilizia e nel settore della manutenzione degli edifici;
operatori ecologici e lavoratori che svolgono attività di raccolta e separazione di rifiuti;
conciatori di pellicce e di pelli;
tecnici conduttori di gru oppure di macchine mobili adibite alla perforazione utilizzate nel settore delle costruzioni;
personale sanitario il cui lavoro è realizzato attraverso i turni, occupato nell’attività infermieristica o in ambito ospedaliero che svolge professioni ostetriche;
conduttori di convogli ferroviari e il personale viaggiante che presta servizio a bordo dei mezzi;
conduttori di camion e di mezzi pesanti;
educatori occupati presso gli asili nido e insegnanti che prestano servizio nella scuola dell’infanzia;
lavoratori che si occupano di assistenza personale nei confronti di persone non autosufficienti;
lavoratori che si occupano dello spostamento delle merci e assimilati compresi i facchini;
lavoratori non qualificati che svolgono servizi di pulizia;
addetti del settore dell’agricoltura, della pesca e della zootecnia;
addetti alla pesca costiera realizzata in acque interne in alto mare, assunti come dipendenti o soci di cooperative;
personale marittimo che svolge servizio a bordo delle imbarcazioni, inclusi i lavoratori viaggianti, impiegati presso il settore del trasporto marittimo che svolgono l’attività in acque interne;
operai del comparto siderurgico addetti ai processi di prima e seconda fusione, compresi i lavoratori del vetro che svolgono attività legate agli ambienti ad alta temperatura.
Questo elenco può essere soggetto a variazioni in base a riforma del sistema previdenziale italiano.