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Recovery Plan, Draghi: "Entro il 30 aprile sarà inviato a Bruxelles"

Smentita l'ipotesi trapelata nelle ultime ore di uno spostamento a maggio 2021. Intanto il premier punta alla crescita ed investe sulle imprese.

18 Aprile 2021

Mario Draghi

Mario Draghi (fonte foto Lapresse)

Entro il 30 aprile il piano nazionale di rilancio e resilienza sarà inviato a Bruxelles. Lo dichiara il premier Mario Draghi, impegnato nella definizione degli ultimi dettagli del Recovery Plan. Come confermano fonti a Palazzo Chigi l'ex numero uno della Bce questa settimana e la prossima lavorerà alla definizione del Pnrr che approderà al tavolo del Cdm  - prima di essere presentato alle Camere - il 26 e il 27 aprile.

Smentita dunque la voce di un possibile slittamento del Recovery a metà maggio. "Questa ipotesi - spiegano fonti all'Adnkronos - non c'è mai stata e non è chiaro come sia potuta trapelare". Il Governo è dunque nei tempi: "Il Pnrr arriverà puntuale a Bruxelles" confermano ancora le fonti.

Scostamento bilancio 40 mld: Draghi punta alla crescita ed investe sulle imprese

Saranno 40 i miliardi da riversare sul settore produttivo per dare nuova linfa vitale ad un tessuto economico sempre più in difficoltà e puntare sulla ripartenza. L’ulteriore scostamento di bilancio deciso dal premier Draghi e dalla sua compagine di governo significa proprio questo: investire per dare ossigeno alle imprese e guardare ai giovani ed al loro futuro, nonostante il debito pubblico mai così alto

"Crescita" è la parola d'ordine e si ottiene mediante "una visione espansiva per le imprese e per l'economia", come spiegato dal presidente del consiglio. La situazione, ovviamente, non è delle più semplici, ma Draghi lo ha ribadito più volte "è il tempo di dare soldi non di chiederli"

Recovery Plan, stime per il 2021

La stima del Pil per il 2021 passa dal 6% a un più contenuto 4,5%, contando sul progressivo allentamento delle misure. Le previsioni, tuttavia, quasi si dimezzano, a +2,7%, se i vaccini dovessero rivelarsi inefficaci contro le varianti. A spingere il Pil oltre il 4,1% tendenziale quest'anno sarà sia il doppio scostamento, con il prossimo decreto che vale un +0,6% di qui alla seconda metà del 2022, sia l'avvio del Recovery Plan, escluse le riforme. Su quella dell'Irpef si profila qualche ritardo, dato che si indica la seconda metà dell'anno per la sua "definizione".

Lo sforzo espansivo farà volare il deficit dal 9,5% all'11,8% mentre il debito sfiorerà il 160% (159,8%), record dal primo dopoguerra. La disoccupazione salirà di tre decimali nel 2021, al 9,6%, per poi ripiegare a partire dal prossimo anno. Nonostante l'allentamento delle regole Ue, che in prospettiva devono "essere riviste", la riduzione del debito, assicura Franco resta obiettivo del governo e l'indebitamento tornerà sotto il 3% a partire dal 2025.

Piano di ripresa e resilienza Italia

Fondamentale per spingere l’economia sarà il Piano di ripresa e resilienza. “Uno shock positivo senza precedenti nella storia recente" ha affermato il ministro dell'Economia Daniele Franco. Le risorse complessivamente a disposizione salgono a 237 miliardi tra Rrf, ReactEu e il nuovo Fondo complementare "decennale" e finanziato in deficit (ogni anno circa 6 miliardi) per un totale di circa 30 miliardi, che raccoglierà i progetti validi ma esclusi dal Recovery. Ma il nuovo scostamento, che le Camere approveranno la prossima settimana, servirà per più della metà per i sostegni a partite Iva e imprese.

Nel Consiglio dei ministri si dovranno decidere le metodologie di intervento e le strategie migliori per raggiungere gli obiettivi. Il dibattito è aperto: il Pd punta sull'opportunità di continuare a utilizzare il fatturato per fare presto, la Lega propone l’introduzione di un calcolo basato sui dati di bilancio più completi. Le fila del ragionamento andranno tirate entro la fine di aprile quando il provvedimento dovrebbe finalmente essere varato.

Per le Pmi sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno la scadenza del regime di garanzia, e sarà estesa anche la moratoria sui crediti. Saranno inseriti nuovamente alcuni rinvii ed esenzioni di imposta già introdotti nel 2020  mentre verrà innalzato il limite delle compensazioni. Verranno aggiunti fondi per gli enti locali ed alcune misure a favore dei giovani, come uno fiscale sull'accensione dei mutui per l'acquisto della prima casa".

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