28 Gennaio 2021
Agenzia delle entrate (foto Lapresse)
Chi di noi non ha mai pensato di liberarsi di tutte le scartoffie accumulate in casa e che ci occupano un sacco di spazio?
La tentazione di cestinare tutto è molto forte, ma prima di farlo è opportuno pensarci bene, in particolar modo quando si tratta di ricevute fiscali e dichiarazione dei redditi.
Cosa richiede la legge al riguardo? La legge non obbliga il contribuente a conservare tali documenti, ma stabilisce che è dovere di quest’ultimo dimostrare, con una prova scritta, l’assolvimento degli obblighi tributari. E' chiaro quindi che in assenza di tale prova, scatterà un accertamento e le sanzioni.
Per quanto tempo dunque bisogna conservare il 730?
Il contribuente deve conservare i vecchi 730 e tutti i documenti ad esso inerenti (ricevute, scontrini, fatture, ecc.) per tutto il tempo entro cui l’Agenzia delle Entrate potrebbe fare dei controlli sulla correttezza della dichiarazione o sul suo invio.
Come chiarisce laleggepertutti.it, per i periodi di imposta fino al 2015:
Ciò significa quindi che il termine di conservazione della documentazione inerente le spese sostenute dal contribuente e riportate nel 730 è di quattro anni mentre il termine di conservazione delle ricevute di invio del 730 è di cinque anni.
Per i periodi di imposta dal 2016 in poi, invece, i termini sono più lunghi:
E' bene ricordare che i termini di 5 e 7 anni per eliminare la documentazione non decorrono da quando sono state sostenute le varie spese, ma dall’anno della presentazione del 730, che è l’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia