04 Luglio 2024
APPROFONDIMENTO STORICO AL CAPITOLO XXVII - TIBERIO
Tiberio (Roma, 16 novembre 42 a.C. – Miseno, 16 marzo 37), figlio adottivo di Augusto e appartenente alla dinastia giulioclaudia, governò dal 14 al 37. Durante tutto il suo principato cercò di conservare lo stile del suo predecessore sia in politica interna, assicurando tranquillità al popolo romano, sia in politica estera e militare, dove si mantenne fedele al consilium coercendi intra terminos imperii di Augusto, ovvero alla decisione di mantenere i confini dell’Impero invariati, cercando di salvaguardare i territori interni e di assicurarne la tranquillità, ed operò soltanto i cambiamenti necessari per la sicurezza. Egli riuscì ad evitare guerre o spedizioni militari inutili, con le conseguenti spese, riponendo una fiducia maggiore nella diplomazia. Allontanò i re clienti e i governatori che si erano rivelati inadatti al loro ruolo, e cercò di garantire un sistema amministrativo più efficiente. Le uniche modifiche territoriali interessarono, infatti, il solo Oriente quando, alla morte dei re clienti, Cappadocia, Cilicia e Commagene furono incorporate nei confini imperiali. Tutte le rivolte che si susseguirono nel suo lungo principato, durato 23 anni, furono soffocate nel sangue dai suoi generali. Tiberio seppe evitare di impegnare le forze romane in guerre dall’esito incerto oltre i confini, ma riuscì ugualmente a creare un sistema di Stati vassalli che garantissero la sicurezza del limes da pressioni esterne. In politica economica seppe attuare una saggia politica di contenimento delle spese che portò al risanamento del deficit dello Stato senza che si rendesse necessaria l’imposizione di nuove tasse, dando prova di essere anche un abile amministratore con indubbie capacità organizzative, anche in questo caso aderendo perfettamente ed in modo quasi maniacale alla politica del suo predecessore. Tiberio fu molto criticato dagli storici suoi contemporanei anche se, in definitiva, riuscì a dare quella continuità indispensabile al sistema del principato, consolidando così l’Impero ed evitando nuove guerre civili, come era accaduto tra Mario e Silla, Cesare e Pompeo, e Antonio ed Ottaviano.
Tiberio
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