19 Aprile 2022
Alberto Genovese, fonte: Facebook, @Il Messaggero
È stata infine venduta "Terrazza Sentimento", il celebre attico e superattico di proprietà dell'imprenditore napoletano Alberto Genovese, arrestato nell'ottobre 2020 con l'accusa di spaccio e abuso sessuale su una 18enne. La casa di Genovese è stata messa sul mercato con un valore complessivo di due-tre milioni di euro.
È stata relativamente veloce la vendita, per circa due milioni e mezzo di euro, della celebre "Terrazza Sentimento", la casa di Alberto Genovese posizionata fronte (e vista) Duomo di Milano, con una superficie complessiva di circa 300 metri quadrati e avente una gigantesca terrazza con piscina a sfioro. La vendita ha fatto tirare un definitivo respiro di sollievo agli inquilini del condominio - tra cui il ballerino Roberto Bolle -, dopo anni di musica altissima, schiamazzi e divertimenti no stop. "Terrazza Sentimento" non era solo la casa di Alberto Genovese, l'imprenditore campano fondatore ed ex amministratore delegato di Facile.it: era uno dei centri più vivi della movida privata milanese. Dove i festini avvenivano a base di sesso, droga e alcol.
È stato proprio qui infatti, nella notte del 10 ottobre 2020, che una modella diciottenne avrebbe, secondo l'accusa dei pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini e dell’aggiunto Letizia Mannella, subìto per ore e ore abusi sessuali dopo essere stata drogata con un mix di stupefacenti. Violenze confermate dalla Squadra Mobile di Milano, e che hanno causato alla vittima, secondo il legale Luigi Liguori, danni fisici e psicologici molto gravi se non permanenti. Ma anche di altre violenze sarebbe stato accusa Genovese, come di quella perpetrata - assieme alla sua fidanzata Sarah Borruso - su una ragazza 23enne nel luglio 2020 a Villa Lolita, residenza dell'imprenditore a Ibiza, Spagna. A quanto emerso, Genovese avrebbe venduto le azioni di Prima Assicurazioni incassando 200 milioni, poi versati in un trust con lo scopo, secondo la difesa della vittima, di non mostrare garanzie di risarcimento danni in caso di condanna.
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