24 Maggio 2023
Alberto Genovese, fonte: imagoeconomica
La storia di Alberto Genovese continua a suscitare sorpresa con le sue molteplici sfaccettature. Dall'arresto avvenuto a novembre 2021 per due gravi casi di violenza sessuale commessi ai danni di due giovani modelle, le quali erano state drogate con una miscela di sostanze stupefacenti Alberto Genovese sta affrontando un percorso di recupero dalla dipendenza dalla droga. Secondo i suoi avvocati, un passo fondamentale in questo percorso è stato il matrimonio con una vecchia fiamma celebrato a dicembre, mentre si trovava ai domiciliari in una comunità di recupero.
La Procura generale di Milano ha espresso un parere favorevole riguardo alla richiesta di affidamento terapeutico in una comunità presentata dalla difesa di Alberto Genovese. L'ex imprenditore del web, protagonista di un intricato percorso legale, è stato condannato in via definitiva a una pena di 6 anni, 11 mesi e 10 giorni. Nella piena esecuzione della sentenza, il 13 febbraio Genovese è stato nuovamente ricondotto in carcere, dopo aver trascorso un periodo di custodia cautelare presso una struttura di riabilitazione.
Nel pomeriggio di ieri martedì 23 maggio si è tenuta un'importante udienza di fronte ai giudici della Sorveglianza, presieduta dal dottor Cossia e con la relazione del dottor Luerti, accompagnati da due esperti. L'argomento in discussione riguardava l'istanza presentata dalla difesa dell'ex fondatore di start-up digitali.
Secondo quanto emerso, la parte di pena ancora da scontare da parte di Genovese, al netto del periodo già sofferto, risulta essere inferiore ai 4 anni. Inoltre, il reato di violenza sessuale, che costituisce un ostacolo per l'applicazione di misure alternative alla detenzione, è già stato in buona parte coperto dalla pena scontata. Pertanto, sussistono le condizioni per richiedere l'affidamento terapeutico, che può essere concesso quando la pena residua non supera i 6 anni. Anche la Procura generale, rappresentata dal sostituto procuratore Giuseppe De Benedetto, ha espresso parere favorevole alla richiesta avanzata dalla difesa. Sarà compito dei giudici pronunciarsi sul caso nei prossimi giorni.
Genovese nasce a Napoli nel 1977. Laureatosi in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, muove i primi passi nel settore della consulenza dapprima con la società McKinsey, quindi passa a Bain e, infine, ad eBay. Il suo, tuttavia, è un nome che diventa noto nel 2010, con la fondazione di Facile.it, principale portale di comparazione di assicurazioni in Italia. Genovese resta alla guida di Facile.it fino al 2014, anno in cui lo vende per 100 milioni di euro al fondo di private equity Oakley Capital. L'allora 37enne, tuttavia, terrà in quell'occasione per sé una parte (ridotta) della società.
Nello stesso anno, poi, fonda l'agenzia specializzata in polizze RC auto e moto Prima Assicurazioni. Nel giugno dell'anno successivo, la vendita della prima polizza. L'azienda cresce, nel 2018 arrivano 100 milioni di euro di investimento da Goldman Sachs e Blackstone e l'anno seguente si contano 130 milioni di euro di premi. Successivamente si moltiplicano i progetti di Genovese: viene fondata brumbrum.it (piattaforma per la compravendita di moto e auto) e Zappyrent (startup per la facilitazione degli affitti a medio e lungo termine).
Nel 2020, all'improvviso, lo stravolgimento. Genovese viene accusato da una neo maggiorenne di averla drogata per poi stuprarla nella propria abitazione. Segue l'arresto ed il processo per violenza. Spunta un'altra ragazza, 23enne, che accusa a sua volta l'uomo di averne abusato l'estate precedente durante una festa ad Ibiza. All'imprenditore oggi 46enne, alla fine, il giudice riconosce la condanna di 6 anni, 11 mesi e 10 giorni di carcere per lo stupro delle due ragazze.
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