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Famiglia che vive nel bosco a Chieti, 3 bambini portati in struttura protetta e tolti a genitori: vivevano in casolare senza elettricità e acqua corrente

A Palmoli tre bambini sono stati trasferiti in una struttura protetta: genitori contestano il provvedimento, il Tribunale cita condizioni di vita inadeguate e isolamento

21 Novembre 2025

Bambini casa nel bosco

Bambini casa nel bosco, fonte: X, @ilcorriere

Un caso divisivo quello della famiglia del bosco di Palmoli, in provincia di Chieti. I genitori, infatti, hanno deciso anni fa di far crescere i propri figli nella foresta, senza elettricità, né acqua corrente. I tre bambini sono stati portati ieri in una struttura protetta dalle forze dell'ordine, allontanati dai genitori.

Famiglia che vive nel bosco a Chieti, 3 bambini portati in struttura protetta e tolti a genitori: vivevano in casolare senza elettricità e acqua corrente

La vicenda dei Trevallion, la famiglia che viveva in una casa colonica isolata nei boschi di Palmoli (Chieti), è culminata ieri nell’allontanamento dei tre figli, una bambina di otto anni e due gemelli di sei, trasferiti in una struttura protetta dopo un intervento dei carabinieri e dei servizi sociali. Un provvedimento che il padre, Nathan Trevallion, definisce "un trauma" e "il risultato di un sistema che fa del male alle persone oneste".

L’intervento non è però arrivato all’improvviso. Da mesi, secondo quanto riportato dal Tribunale per i minori dell’Aquila, erano state raccolte segnalazioni sulle condizioni di vita della famiglia: la casa colonica era priva di acqua corrente, elettricità, gas e servizi igienici. Gli operatori avevano documentato anche la mancanza di frequenza scolastica – i genitori praticavano l’“un-schooling” – e una scarsa socializzazione dei minori, che trascorrevano la maggior parte del tempo isolati nel bosco.

Le verifiche sono poi proseguite durante l’autunno, fino alla decisione del magistrato di sospendere temporaneamente la responsabilità genitoriale, ritenendo le condizioni "inadeguate al benessere psicofisico dei bambini". Una curatrice speciale è stata nominata per rappresentare i minori nelle fasi delicate dell’intervento.

Il padre racconta che ieri "sono arrivati numerosi carabinieri in borghese, insieme ai servizi sociali, al sindaco e agli avvocati". In un primo momento, i bambini avrebbero dovuto essere trasferiti senza i genitori, ma dopo una lunga mediazione l’avvocato di famiglia è riuscito a ottenere che la madre, Catherine Birmingham, potesse accompagnarli e restare con loro nella struttura di Vasto.

Un’amica di famiglia, presente nel momento del prelievo, descrive una scena carica di tensione: "Pioveva, era buio. Catherine ha detto ai bambini di prendere il pigiama e lo spazzolino. I piccoli sembravano tranquilli, ma con occhi pieni di domande".

Nathan Trevallion, rimasto al casolare per accudire gli animali, annuncia che oggi raggiungerà la struttura per portare vestiti e oggetti personali. Intanto attende la prossima udienza, che dovrà stabilire il futuro della famiglia e l’eventuale rientro dei minori a casa.

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