Caos mediatico e tensioni interne nel caso Garlasco. L’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Massimo Lovati, ha annunciato in diretta televisiva di voler rinunciare al mandato dopo aver appreso dai media – e non dal suo assistito – della nomina di un portavoce, Alfredo Scaccia, e dell’invito a comparire in Procura a Brescia ricevuto dal 73enne. L’episodio si è consumato durante la trasmissione Ore 14 condotta da Milo Infante su Rai 2, dove Gallo ha dichiarato: "Non sono un pupazzo, tolgo il disturbo. Serve rispetto".
Lovati, ex legale di Andrea Sempio, è stato convocato come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione del magistrato Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia. A renderlo noto, però, non è stato Gallo, bensì proprio Scaccia, che a Chi l’ha visto? aveva annunciato la presenza del suo assistito in Procura “da solo, senza difensore”.
Una comunicazione che ha fatto infuriare l’avvocato Gallo, colto di sorpresa: "Fino alle 20 di ieri sera non ero a conoscenza né della convocazione né dell’esistenza di un portavoce. Ho provato a chiamarlo, ma era occupato. Io non vengo a fare il pupazzo". Durante la diretta, Infante ha ironizzato: "Sarà al telefono col portavoce…".
La situazione si è fatta più surreale quando, nel cuore della notte, Lovati avrebbe inviato un messaggio al suo legale spiegando che “dovevano parlarsi”. Da lì, lo sfogo di Gallo: "Non so chi sia questo Scaccia, voglio verificare chi si è inserito di notte. Dopo Corona e tanta gente, io non ci sto. Voglio rispetto per il mio lavoro".
Ore dopo, però, il dietrofront: "Ho parlato con Massimo Lovati, mi ha confermato il mandato. Non ho mai avuto intenzione di rinunciare ad assisterlo". Una retromarcia che non cancella l’imbarazzo per una vicenda che intreccia procure, media e personalismi, aggravando ulteriormente l’aura di confusione che circonda l’ex avvocato di Sempio e il caso Garlasco.










