07 Novembre 2025
Chiara Poggi, Milo Infante, Andrea Sempio
Possibile svolta nel delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007: sotto l'unghia del mignolo della mano destra di Chiara Poggi sarebbe stato ritrovato un quantitativo elevato di Dna maschile che apparterrebbe ad Andrea Sempio, attualmente indagato nella nuova inchiesta sul caso. Inoltre il DNA deriverebbe da un contatto diretto tra la mano della giovane uccisa e il suo assassino. Non si tratterebbe di contaminazione. Poggi si sarebbe difesa.
Secondo la trasmissione Ore 14 Sera, sarebbe attribuibile ad Andrea Sempio il sangue trovato sotto le unghie di Chiara Poggi ed indicherebbe un contatto diretto tra la mano della giovane uccisa nell'agosto del 2007 a Garlasco e il suo assassino, probabilmente per difendersi.
Secondo la ricostruzione fatta da da Milo Infante, durante l'autopsia della giovane sarebbero state tagliate le unghie e queste sarebbero state messe in due provette, una per la mano sinistra e l'altra per la destra. Il Ris di Parma, esaminandole, attribuisce piccolissimi frammenti, la cosiddetta prova MDX5, alla mano destra. Proprio qui sarebbe stato trovato del Dna maschile riconducibile ad Andrea Sempio, peraltro in quantità elevata e non riferibile a una contaminazione. Ci sarebbe stato un contatto diretto "da difesa".
Nella prima autopsia, il medico legale Marco Ballardini aveva sottolineato che Poggi era stata colpita da un corpo contundente di metallo e non aveva avuto il tempo di difendersi. Secondo il medico, la giovane non aveva avuto tempo di opporre resistenza ed era morta poco dopo essere stata colpita dall'assassino.
Ora, invece, si ipotizza invece che Chiara Poggi possa aver cercato di salvarsi difendendosi. Inoltre l'orario della morte andrebbe spostato in avanti e l'alibi di Alberto Stasi sarebbe più forte. La super-consulenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo suggerirebbe che l’aggressione potrebbe essere avvenuta in più fasi e con la possibile presenza di più persone. Inoltre scagionerebbe Alberto Stasi. La perizia ha incrociato dati antropometrici, analisi forensi e nuove valutazioni autoptiche. Sulla base dei risultati, l'orario della morte di Chiara Poggi potrebbe essere spostato in avanti rispetto alla finestra temporale accolta nei processi precedenti. Questo elemento è cruciale: se confermato, renderebbe incompatibile la presenza di Alberto Stasi sulla scena del crimine, rafforzando il suo alibi.
A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, emerge una nuova ipotesi investigativa: la giovane potrebbe essere stata colpita con un Baby Tonfa, uno strumento di autodifesa compatto utilizzato nelle arti marziali e nel Krav Maga. Secondo la professoressa Luisa Regimenti, docente di Medicina Legale presso l’Università di Roma Tor Vergata, questa arma sarebbe compatibile con un foro trovato sulla tempia del cadavere durante l’autopsia, ritenuto la causa della morte.
"In questi mesi mi sono interrogata a lungo per capire cosa avesse provocato quel foro sulla tempia della povera Chiara. Le caratteristiche della lesione, poco profonda e rotondeggiante, mi hanno spinto ad approfondire", spiega Regimenti a Rita Cavallaro. "Così ho osservato le abitudini dell’unico indagato per il delitto di Garlasco, Andrea Sempio, e sono stata molto incuriosita dal fatto che praticasse il Krav Maga". Sempio è stato anche insegnante della disciplina.
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