27 Ottobre 2025
Fonte: X @Pamelitanaa
Alberto Stasi innocente? A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco (Pavia), una nuova perizia medico-legale potrebbe riscrivere la storia giudiziaria del caso. La dottoressa Cristina Cattaneo, anatomopatologa di fama internazionale, è stata incaricata dalla Procura di Pavia di riesaminare l’orario della morte e la dinamica dell’aggressione. I primi risultati sembrano mettere in discussione la compatibilità tra la condanna di Alberto Stasi e i nuovi dati scientifici. Una svolta clamorosa potrebbe essere vicina.
La perizia condotta dal medico legale Cristina Cattaneo ha incrociato dati antropometrici, analisi forensi e nuove valutazioni autoptiche. Sulla base dei risultati, l'orario della morte di Chiara Poggi potrebbe essere spostata in avanti rispetto alla finestra temporale accolta nei processi precedenti. Questo elemento è cruciale: se confermato, renderebbe incompatibile la presenza di Alberto Stasi sulla scena del crimine, rafforzando il suo alibi.
La perizia ipotizza inoltre che l’omicidio possa essere avvenuto in più fasi, con una dinamica diversa da quella ricostruita nei processi. Il lavoro di Cattaneo si inserisce in una nuova indagine che coinvolge anche Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, su cui sono in corso verifiche antropometriche e analisi di compatibilità.
La nuova perizia potrebbe avere un impatto decisivo sul destino giudiziario di Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di carcere. Se i risultati venissero accolti dalla magistratura, si aprirebbe la strada a una revisione del processo. L’avvocato Carlo Taormina ha già parlato pubblicamente di una possibile svolta, ipotizzando l’arresto di Sempio e la riabilitazione di Stasi.
"Alberto Stasi è innocente, la nuova perizia lo scagiona", si legge su diversi profili Instagram e su alcuni giornali dopo le indiscrezioni relative ai risultati delle analisi della dottoressa Cattaneo. "Le sentenze che hanno condannato Stasi hanno indicato come finestre quella tra le 9,12, quando Chiara disattiva l'allarme, probabilmente per aprire la porta all'assassino, e le 9,35 quando Stasi riaccende il computer di casa. Nulla, negli esami patologici, conferma le 9,35, anzi le prime analisi indicavano come probabile ora del decesso le 11 del mattino - si legge su Il Giornale -. Di fatto, l'ora del delitto è stata fissata entro le 9,35 per poter condannare Stasi, e non su elementi scientifici. Secondo le sentenze definitive, Stasi nei ventitrè minuti a partire dalle 9,12 avrebbe avuto il tempo di uccidere Chiara, lavarsi le mani, prendere la bici, tornare a casa, riaccendere il computer. Difficile, ma possibile. Ora, allungando la durata dell'aggressione, l'alibi di Stasi diventerebbe assai più solido. Se confermata, la svolta nelle indagini spiegherebbe la determinazione con cui la Procura di Pavia sta conducendo anche gli accertamenti sulla presunta tangente che i Sempio avrebbero fatto pervenire all'ex procuratore Mario Venditti, che nel 2017 e 2020 archiviò per due volte le ipotesi "alternative" alla colpevolezza di Stasi: e i cui computer, sequestrati il 26 settembre e restituiti dal tribunale del Riesame, sono nuovamente sotto sequestro e analizzati dalla Guardia di finanza".
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