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Burioni, la “virostar” dice addio ai social per passare a Substack: “Stanco di essere usato come sputacchiera, insulti da ‘no vax’ somari”

3, secondo la "virostar", le ragioni di questo "piagnucolio". La prima riguarda l’uso dei suoi contenuti da parte dell’intelligenza artificiale: “Quello che scrivo qui può essere utilizzato gratuitamente per addestrare piattaforme di intelligenza artificiale, che 10 anni fa non c’erano"

29 Ottobre 2025

Roberto Burioni

Roberto Burioni (fonte: Lapresse)

Dopo anni di post, dirette e polemiche, la “virostarRoberto Burioni alza bandiera bianca. Il professore del San Raffaele, protagonista instancabile della crociata social contro i cosiddetti “no vax”, annuncia di lasciare i social, dove negli ultimi anni ha combattuto la sua battaglia a favore del Vaccino Covid e controi somari maleducati”. “Sono stanco di essere utilizzato come sputacchiera”, scrive in un lungo post, quasi piagnucolando, spiegando che la sua divulgazione continuerà su Substack, piattaforma a pagamento.

Burioni, la “virostar” dice addio ai social per passare a Substack: “Stanco di essere usato come sputacchiera, insulti da ‘no vax’ somari”

Un’avventura cominciata 10 anni fa dagli Usa, mentre ero a La Jolla a insegnare insieme alla mia famiglia, con dei post su Facebook riguardanti i vaccini dell’infanzia”, ricorda Burioni. “Si apriva una parte della mia vita che, da professore ordinario del San Raffaele, non potevo certo immaginare”.

Oggi però, confessa, quella stagione è finita: “Dopo 10 anni il mondo è cambiato, è arrivata e fortunatamente passata una pandemia, la scienza ha fatto passi da gigante, ma anche l’ignoranza non è rimasta ferma (basta guardare chi è il ministro della Sanità negli Usa)”. Il riferimento, neanche troppo velato, è a Robert Kennedy Jr., storico volto dell’anti-vaccinismo. “Sento che è giunto il momento di cambiare. Tra poco trasferirò la mia attività divulgativa su Substack – annuncia ufficialmente – ed è doveroso spiegarvi il perché”.

3, secondo "la virostar", le ragioni di questo "piagnucolio". La prima riguarda l’uso dei suoi contenuti da parte dell’intelligenza artificiale: “Quello che scrivo qui può essere utilizzato gratuitamente per addestrare piattaforme di intelligenza artificiale, che 10 anni fa non c’erano. Sono disposto a impiegare gratuitamente il mio tempo e la mia competenza acquisita con faticoso studio per informare i cittadini, ma non per fare arricchire ulteriormente qualcuno già ricchissimo”.

Poi l’accusa agli stessi social network che, per giunta, lo hanno reso popolare: “Mi sono accorto che i social utilizzano i miei post in maniera non ‘uniforme’. Alcuni miei post ricevono una notevolissima diffusione, altri no. Quindi i proprietari dei social hanno una agenda e la perseguono, sfruttando quello che io scrivo. Anche in questo caso, va bene divulgare, ma non ho intenzione di contribuire a un’agenda a me sconosciuta”.

E infine, la motivazione più personale, quella che sembra pesare di più: “Capisco che sono in molti quelli che apprezzano questi scritti, ma dopo 10 anni sono stanco di essere utilizzato come sputacchiera. Molti di voi dicono ‘non ti curar di loro ma guarda e passa’, ma a parte che se avessi adottato questo principio non avrei neanche cominciato. Gli insulti, le minacce e tutto il resto rimangono e anche se io passo le guardano i miei studenti, i miei colleghi, i miei amici, pure mia figlia di 14 anni, e a un certo punto bisogna dire basta”.

Burioni lamenta anche “gli insulti con il danno e con la beffa”, accusando “i giornali e i programmi Tv che li cavalcano amplificandoli” di trarne profitto: “Vendono copie e fanno audience guadagnandoci, mentre a me rimangono solo le offese che devo incassare gratuitamente”. E conclude con un’ultima stilettata: “Come vi ho detto più volte, perseguire chi insulta per via legale non è praticamente fattibile e a un certo punto bisogna smettere di prestarsi a punching ball dei somari maleducati”.

La nuova vita digitale della "virostar" sarà dunque su Substack: “Siccome l’accesso ai miei contenuti sarà a pagamento, chi vuole sputare dovrà lasciare in ogni caso un numero di carta di credito. La quota mensile sarà irrisoria”, promette Burioni. “Sto cercando di capire come fare per non dover pagare io, perché ci sono dei costi fissi sulle transazioni, ma penso che sarà meno di 2 euro”.

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