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Le giravolte di Roberto Burioni e Bill Gates, tra ipocrisia e vanità: uno cambia idea sull'ambiente, l'altro cambia social

Ma tu guarda, tutt’un tratto Burioni si accorge di quel che noi - nel nostro piccolo andavamo dicendo da tempo e cioé che il gioco dei social, specie quelli di Zuckerberg, è truccato. E forse Bill Gates aveva esagerato con l’allarmismo e i dati iniziano a smentire tali profezie?

29 Ottobre 2025

Due buone notizie: Bill Gates rivede l’allarmismo ambientale e Roberto Burioni cambia social in nome della scienza(h)

Nel giro di poche ore due grandi mi sono arrivate due notizie che mi hanno rallegrato la giornata: prima è che Bill Gates in un post ha rivisto il suo giudizio sull’allarmismo ambientale; la seconda invece è che Bobby Burioni lascia i social principali per andare in un altro social perchè lui in quelle piattaforme lì non è stato capito e vuole pertanto mettersi al servizio della scienza. Andiamo con ordine.

A dare la notizia sul magnate americano è il New York Times che ricorda come a pochi giorni dal vertice mondiale sul clima di Belém, in Brasile, “Bill Gates sorprende con un inatteso cambio di tono sul riscaldamento globale. Dopo anni passati a lanciare allarmi e a investire miliardi per “evitare un disastro climatico”, come recitava il titolo del suo libro del 2021, il fondatore di Microsoft invita ora a “non esagerare con l’allarmismo”. Nel suo nuovo post pubblicato martedì, Gates scrive che, pur riconoscendo la gravità dei cambiamenti climatici, questi “non porteranno alla fine dell’umanità”: secondo lui, “le persone potranno vivere e prosperare nella maggior parte delle aree del pianeta per il futuro prevedibile”. Un messaggio che suona come una marcia indietro rispetto alle sue stesse posizioni di pochi anni fa, quando parlava di “trasformazione senza precedenti” necessaria per costruire un futuro a zero emissioni”.

Beh, che dire? Forse l’aria di destra che tira un po’ ovunque nel mondo gli ha fatto cambiare idea e lo ha riallineato a quel che la maggioranza della gente pensa? O forse aveva esagerato con l’allarmismo e i dati iniziano a smentire tali profezie? Non lo so, fatto sta che il discusso (e anche un po’ discutibile) filantropo Bill Gates sta facendo una lenta retromarcia. Ed è lecito domandarsi se sia stato para-guru prima o lo è adesso. Per noi che non abbiamo mai creduto alla sua sincerità sia nelle campagne sugli Ogm che su quella vaccinale, la notizia non sorprende e non ci sposta alcunchè rispetto al pessimo giudizio che abbiamo dell’uomo e della sua spocchiosa, maleodorante filantropia, che finalmente comincia a scricchiolare: sempre secondo il New York Times, “il suo impero della filantropia e dell’innovazione climatica mostra segni di ritirata: il fondo Breakthrough Energy, fondato nel 2015 per sostenere le startup dell’energia pulita, ha recentemente smantellato la sua divisione di politiche climatiche, e la Gates Foundation — che aveva investito 1,4 miliardi di dollari per aiutare gli agricoltori poveri ad adattarsi al caldo crescente — è avviata verso una progressiva chiusura”.

Chissà quale altre profezia il furbastro miliardario settantenne ha in animo. Del resto Bill Gates continua a investire in tecnologie ad altissimo rendimento, come l’energia nucleare — la sua società TerraPower ha appena ottenuto un cruciale via libera federale — e in startup “green” che gli garantiscono potenziali profitti miliardari.

E ora passiamo all’altro eroe della puntata: il virologo Roberto Burioni, il quale ha dichiarato di chiudere i suoi profili social su Facebook per proseguire la battaglia altrove, sempre in difesa della nostra salute. «Dopo 10 anni - ha scritto in un lungo post su Facebook - il mondo è cambiato, è arrivata e fortunatamente passata una pandemia, la scienza ha fatto passi da gigante, ma anche l'ignoranza non è rimasta ferma (basta guardare chi è il ministro della Sanità negli Usa)», quel Robert Kennedy Jr. che tante sponde ha offerto all'anti-scienza. 

Ovviamente lui è l’unico che può dare giudizi, lui è l’unico a detenere la verità della Scienza. E quindi in nome di questa Vanità ha pensato bene di virare su altre piattaforme «Tra poco trasferirò la mia attività divulgativa su Substack - annuncia ufficialmente - ed è doveroso spiegarvi il perché (…) Quello che scrivo qui può essere utilizzato gratuitamente per addestrare piattaforme di intelligenza artificiale, che 10 anni fa non c'erano. Sono disposto a impiegare gratuitamente il mio tempo e la mia competenza acquisita con faticoso studio per informare i cittadini, ma non per fare arricchire ulteriormente qualcuno già ricchissimo». Ma non solo. «Mi sono accorto che i social utilizzano i miei post in maniera non "uniforme". Mi spiego meglio: alcuni miei post ricevono una notevolissima diffusione, altri no. Quindi i proprietari dei social hanno una agenda e la perseguono, sfruttando quello che io scrivo. Anche in questo caso, va bene divulgare, ma non ho intenzione di contribuire a un'agenda a me sconosciuta».

Ma tu guarda, tutt’un tratto Burioni si accorge di quel che noi - nel nostro piccolo andavamo dicendo da tempo e cioé che il gioco dei social, specie quelli di Zuckerberg, è truccato; del resto è stato lo stesso titolare del gruppo Meta a confessarlo in una audizione al Senato americano: abbiamo censurato alcuni canali per non dispiacere al presidente Biden nel tempo del Covid. Certo, guai ad aprire il dibattito. E ora Bobby Burioni ci viene a raccontare della distorsione dei social? Ma per piacere…

Del resto cosa aspettarsi da uno che, nel lasciare Fb, ci racconta anche di essere «Stanco di essere ulizzato come una sputacchiera». Parla lui che ha passato anni a ingaggiar battaglie a colpi di insulti e offese? A Buriò, scansate…

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