16 Dicembre 2025
Fonte: X @mamelettrico
Nessun nuovo risvolto particolare sul caso della famiglia nel bosco. La Corte d'Appello ha infatti rinviato la decisione sul ricongiungimento dei tre figli minori con i genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. I giudici avranno tempo fino al 27 gennaio per pronunciarsi. La riserva è stata adottata al termine dell'udienza documentale che si è svolta nel pomeriggio, interamente da remoto. La decisione arriverà esclusivamente sulla base degli atti depositati dalle parti.
Nessuna decisione definitiva. La Corte d'Appello de L'Aquila si riserva e rinvia la decisione in merito al ricorso presentato dai legali della famiglia del bosco di Palmoli, a Chieti, contro la sospensione della potestà genitoriale, l'allontanamento dei loro tre figli minori e la loro collocazione in un centro protetto alla presenza della madre, decisa dal Tribunale per i Minorenni.
Gli avvocati Femminella e Solinas hanno consegnato documenti utili a certificare il cambio di atteggiamento da parte della famiglia che sarebbe pronta ad adeguare la casa di Palmoli ma anche a permettere ai bambini di frequentare la scuola. I giudici hanno 60 giorni di tempo per prendere una decisione sul ricorso, che è stato presentato il 27 novembre scorso, ma intanto, i due genitori dovranno passare il Natale senza i loro figli.
"Nella vicenda è venuto completamente meno un passaggio ritenuto fondamentale e previsto dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e recepito in Italia dalla giurisprudenza, ovvero l’ascolto dei minori che, secondo la difesa, è stato completamente disatteso". Questa l’opinione dei legali inviata alla Corte d’appello dell'Aquila a sostegno del reclamo presentato. Due dei tre fratellini sono stati sentiti 15 giorni prima dell'ordinanza del 13 novembre, escludendo il pericolo di "deprivazione e isolamento".
Inoltre, la più grande che che preferisce l’home schooling rispetto alla frequenza a scuola, aveva indicato tanti amici con i quali sia lei che i fratellini erano soliti giocare a Palmoli. Gli stessi minori, per i legali, hanno sempre affermato di trovarsi bene a casa dove hanno luce, acqua calda e stufe a legna. I legali dei due genitori hanno sottolineato come gli incontri con gli assistenti sociali siano stati marginali, anche per via delle difficoltà linguistiche della coppia e della mancata nomina di un mediatore familiare.
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