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Omicidio Benevento, le testimonianze dei vicini: "Liti e urla dalla casa ogni settimana", i carabinieri: "Non ci risultano dissidi o violenze"

Le autorità locali, però, escludono che ci fossero elementi che potessero far prevedere quanto accaduto. Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, ha dichiarato: «Non c’erano mai stati interventi dei servizi sociali, nulla lasciava presagire una simile tragedia»

01 Ottobre 2025

Omicidio a Paupisi (BN), 49enne Elisa Polcino uccisa a colpi di pietra dopo una lita dal marito Salvatore Ocone, uomo in fuga con i figli

Non risultano denunce o segnalazioni ufficiali sul conto di Salvatore Ocone, l’agricoltore di 58 anni che ha confessato di aver ucciso la moglie Elisa e il figlio quindicenne Cosimo, riducendo in fin di vita la figlia sedicenne. Eppure, a Paupisi, piccolo comune del Beneventano, tra chi conosceva la famiglia, si levano ora voci e sospetti che alimentano un amaro interrogativo: si poteva evitare questa tragedia?

Omicidio Benevento, le testimonianze dei vicini: "Liti e urla dalla casa ogni settimana", i carabinieri: "Non ci risultano dissidi o violenze"

Tra le vie della frazione Frasso, dove si trova la villetta a due piani teatro dell’orrore, alcuni residenti — restii a farsi identificare — raccontano di urla frequenti provenire dalla casa, episodi che sembravano ciclici, ma che non hanno mai portato ad alcuna denuncia. A raccontarlo è anche "La Repubblica", che riporta la testimonianza anonima di un vicino: «Ogni settimana si sentivano urla di donna».

Salvatore Ocone, descritto da molti come un uomo tranquillo e dedito al lavoro nei campi, aveva sofferto in passato di una forma di depressione. A sostenerlo, diversi compaesani e anche il parroco del paese, don Cosimo Iadanza, che ricorda come l’uomo trovasse conforto proprio in chiesa nei momenti più difficili. A prendersi cura di lui era stata soprattutto Elisa, la moglie, che non solo gestiva la casa e i figli, ma aiutava anche il marito nelle attività agricole. Secondo molti, era stata proprio lei ad aiutarlo a uscire dalla malattia.

Le autorità locali, però, escludono che ci fossero elementi che potessero far prevedere quanto accaduto. Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, ha dichiarato: «Non c’erano mai stati interventi dei servizi sociali, nulla lasciava presagire una simile tragedia». Anche il comandante provinciale dei carabinieri, Enrico Calandro, ha precisato: «Non risultano dissidi, né episodi di violenza in quella famiglia», e ha invitato a non diffondere notizie infondate: «Se ci sono sospetti, devono essere riferiti alle autorità».

La comunità è ancora scossa, anche perché il 19 ottobre la famiglia avrebbe dovuto celebrare le nozze d’argento. Invece, oggi si contano due vittime: Elisa e Cosimo. La figlia, 16 anni, studentessa di un istituto alberghiero, lotta tra la vita e la morte in ospedale. Il padre ha ammesso la propria responsabilità, e ora gli inquirenti cercano di fare luce sulle cause che hanno portato a questo gesto estremo.

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