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400 dipendenti ditta israeliana telecomunicazioni Cellcom ospiti in resort di lusso nelle Marche e in Sardegna, albergatori: "Sono soldati Idf"

In Italia arrivano centinaia di lavoratori israeliani reduci da Gaza, ospitati in resort di lusso, gli albergatori denunciano siano "soldati". Attivisti denunciano: “Turismo del genocidio, vergogna di Stato”

08 Settembre 2025

Attacco Hamas 7 ottobre noto all'Idf con anticipo, "avvisò 007 di Israele di preparativi alle 3.30 del mattino, ma l'ufficiale non voleva svegliare Netanyahu"

Fonte: imagoeconomica

Sarebbero circa 400 i cittadini israeliani attualmente ospiti in diversi resort di lusso nelle Marche e in Sardegna, mandati da Tel Aviv per una "decompressione" dallo stress del genocidio dei palestinesi a Gaza. Gli albergatori denunciano siano soldati Idf, anche se ufficialmente sarebbero dipendenti della ditta di telecomunicazioni israeliana Cellcom. L'Italia potrebbe essere quindi un "residence" per criminali di guerra, elemento che sottolinea ancora una volta il doppio gioco del governo Meloni: pronunciarsi contro la "risposta sproporzionata" di Tel Aviv, ma sostenerla in sordina. Gli attivisti pro Palestina di tutto il Paese, intanto, sono insorti: "Questo è turismo del genocidio, una vergogna di Stato".

400 dipendenti ditta israeliana telecomunicazioni Cellcom ospiti in resort di lusso nelle Marche e in Sardegna, albergatori: "Sono soldati Idf"

Dovrebbero sembrare turisti qualunque, ma non lo sarebbero, secondo gli albergatori. Gli uomini e le donne sbarcati a Olbia il 31 agosto e nei porti delle Marche tra giugno e luglio potrebbero non essere viaggiatori in cerca di relax: ufficialmente sono dipendenti della ditta di telecomunicazione israeliana Cellcom, ma secondo gli albergatori sarebbero soldati dell’Idf, reduci dai massacri di Gaza. Una “decompressione”, la chiamano, che in realtà diventa uno schiaffo al popolo palestinese e a chi in Italia li sostiene.

Le immagini raccontano la realtà: a Santa Teresa di Gallura, nel Mangia’s Resort Curio Collection, almeno un centinaio di israeliani tra i 20 e i 30 anni occupano metà della struttura, vigilata costantemente dalla polizia. Gli albergatori ammettono: “Sono soldati israeliani, purtroppo. Non sono turisti normali, si muovono in gruppo come una squadra, arroganti e spesso molesti”. Ogni sera, raccontano, fanno scorte di alcol, urlano, insultano. Segni di stress di guerra, dicono. Stress prodotto dal bombardare Gaza.

Gli attivisti non restano in silenzio. A Foras e Lungoni per la Palestina hanno manifestato a Olbia e davanti agli hotel: “Non vogliamo criminali di guerra sull’isola”. Il grido è “killers not welcome”: turisti speciali accolti come ospiti di lusso, mentre nello stesso tempo negli ospedali italiani arrivano bambini palestinesi mutilati dalle bombe.

La contraddizione è bruciante: mentre Roma si vanta di curare le vittime civili, permette alle stesse forze che le hanno prodotte di rilassarsi sulle nostre spiagge. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto spiegazioni al governo: esistono accordi con Israele? Chi organizza e protegge queste vacanze "insanguinate"?

Le risposte ufficiali non ci sono. Solo “fonti informate” che parlano di “protezione necessaria” per “obiettivi sensibili”. Ma la verità è lampante: centinaia di militari israeliani, responsabili di un genocidio che ha già fatto oltre 64 mila morti palestinesi, vengono coccolati e difesi dallo Stato italiano.

Mentre Gaza affonda tra macerie e fame, l’Italia si piega all’ipocrisia più indecente: trasformare i carnefici in turisti di lusso, sulle stesse spiagge dove risuona l’indignazione.

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