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Sardegna, protesta pro Palestina contro genocidio a Gaza, cartelli in aeroporti e luoghi pubblici: "Genocidiari non sono benvenuti"

Attivisti sardi espongono cartelli a Olbia contro l’arrivo di Ron Dermer: “I criminali di guerra non sono i benvenuti e possono essere perseguiti per legge”

25 Luglio 2025

Cartello protesta pro-Palestina

Cartello protesta pro-Palestina in Sardegna, fonte: Instagram, @__a_foras__

In Sardegna c'è stata una protesta silenziosa a favore della Palestina e contro al genocidio dei palestinesi a Gaza, che però ha suscitato molto clamore. Dei cartelli, tutti uguali, sono stati esposti all'aeroporto di Alghero e in diversi luoghi pubblici nei dintorni, con scritto: "I criminali di guerra non sono i benvenuti in Sardegna e possono essere perseguiti legalmente".

Sardegna, protesta pro Palestina contro genocidio a Gaza, cartelli in aeroporti e luoghi pubblici: "Genocidiari non sono benvenuti"

Diversi cartelli con la scritta, sia in inglese che in ebraico, "i criminali di guerra non sono benvenuti in Sardegna e possono essere perseguiti dalla legge, #FreePalestine e #StopGenocide" sono spuntati nell'area di Alghero, in Sardegna. A distribuirli nei luoghi pubblici di maggiore interesse e nell'aeroporto, l'associazione pro-Palestina A Foris.

La manifestazione silenziosa trova origine nell'arrivo di Ron Dermer, ministro degli Affari Strategici del governo israeliano, sull'isola per i negoziati sulla situazione a Gaza, insieme all'inviato della Casa Bianca in Medio Oriente Steve Witkoff e con il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani.

Il gruppo di attivisti ha rilasciato una dichiarazione sulle proprie pagine social, che si riporta qui di seguito.

"È una sera d’estate e si sparge la voce di un aereo con nessuna informazione disponibile, non identificabile, è partito da Tel Aviv, per atterrare ad Alghero, in Sardegna. Nessuna notizia, nessuna informazione, nessuna dichiarazione. Stavolta non sembra un aereo charter, come quelli che sarebbero dovuti arrivare all’aeroporto di Olbia – e che arriveranno, pare a partire da fine agosto – per garantire un passaggio sicuro per una vacanza sicura a chi si dichiara paese in guerra. Stavolta sembra qualcosa di più, caratterizzato da quella tipica segretezza degli Stati e dei potenti, di coloro che si credono padroni del mondo.

È una mattina d’estate e in Sardegna è atterrato da poche ore un genocida. Ron Dermer, secondo quanto riportato da @archeocosas, il Ministro degli Affari Strategici del governo Netanyahu, uno dei nomi della lista depositata dalla fondazione Hind Rajab presso la Corte Penale Internazionale, con richiesta di mandato di cattura internazionale per il crimine di genocidio a Gaza.

È una mattina d’estate in Sardegna e tre uomini, Dermer, Steve Witkoff l’inviato in Medio Oriente della Casa Bianca, e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahaman Al-Thani, insieme a relativi ufficiali, si riuniscono per discutere sul destino di Gaza. Magari in qualche bella villa sulla costa, o in uno yatch. Magari con qualche bottiglia di champagne.

Il genocida, l’imprenditore braccio destro di Trump e il primo ministro di una potenza petrolifera.

La Sardegna ha ribadito e ribadisce ogni giorno a gran voce la sua solidarietà con la Palestina e la sua opposizione al genocidio; lo fa nelle assemblee, nelle piazze, nelle scuole, nei paesi e nelle città, anche attraverso le amministrazioni comunali e persino il governo regionale che, a questo punto, ci chiediamo cosa abbia da dire in merito alla presenza, nel nostro territorio, di un criminale di guerra, dove aver approvato il boicottaggio allo Stato illegittimo di Israele in Consiglio.

E lo ribadisce anche oggi; è da ieri che circolano informazioni, che vengono scambiate notizie, che escono messaggi e comunicati che dicono una sola cosa: i criminali di guerra non sono i benvenuti in Sardegna. Né in Sardegna, né altrove, perché qui non si tratta del fatto che la nostra terra venga scelta come luogo d’incontro per criminali con piani genocidari, si tratta del fatto che questi nonostante le denunce, nonostante le posizioni di tutti i popoli del mondo siano liberi e impuni di andare dove vogliono e di portare avanti le loro politiche omicide.

È un vero peccato, che nel vostro essere così potenti e il vostro credervi così impuni abbiate deciso di mantenere tutta questa segretezza. Saremmo andati a dirvelo di persona che qua non c’è posto per i sionisti genocidari e i loro complici.

Viva Palestina!

A foras"

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