20 Agosto 2025
Era entrato d'urgenza nell'azienda ospedaliera di Verona lo scorso 12 giugno il piccolo Osama, il bambino di appena 5 anni sul cui corpo emaciato, pesante appena 9 chili e 2 etti, il mondo aveva potuto constatare gli effetti della denutrizione e della mancanza di cibo nella Striscia di Gaza. Le ossa di Osama, visibili sotto uno strato di pelle diafano e fragilissimo, erano state al centro dell'attenzione mediatica dopo che l'Unicef ne aveva mostrato alcune foto e dopo che, tra i molti, Nbc News ed Associated Press avevano raccontato la storia sua e quella di molti altri minori vittime della politica israeliana della fame come arma di guerra. Ieri, 19 agosto, Osama pesava circa 14 kg. Accompagnato dalla Croce Bianca, Osama ha lasciato il reparto di Oncoematologia pediatrica, insieme alla mamma e al fratello, con le racssicurazioni del personale medico: "Sta bene, ora è in grado di assumere per via orale sia il cibo in dieta libera sia i farmaci".
"Riteniamo - ha spiegato il direttore del reparto di Oncoematologia pediatrica Simone Cesaro - che la sua condizione di deficit immunitario moderato, assieme a infezioni intestinali e alle difficoltà ambientali legate alla guerra, siano state la causa del grave malassorbimento intestinale e della malnutrizione riscontrate al momento del ricovero". Le "difficoltà ambientali legate alla guerra" vengono confermate come tra le cause della malnutrizione di Osama, in un quadro di più complessa carestia smentita, lo scorso luglio, dal negazionismo di Benjamin Netanyahu che aveva detto "Non c'è fame a Gaza. Abbiamo consentito gli aiuti umanitari per tutta la durata della guerra... Altrimenti non ci sarebbero abitanti di Gaza". Ora, per Osama, è necessario proseguire la cura da casa seguendo trafila antibiotica antivirale e antifungina, e tenendo monitorato l'aumento di peso. Sarà seguito ambulatorialmente affinché venga controllato l'andamento della curva ponderale e continui gli esami. "Le indagini fatte finora - aggiunge Cesaro - hanno escluso alcune malattie costituzionali causa di malassorbimento, come la fibrosi cistica e la celiachia, mentre quelle genetiche stanno proseguendo".
Assieme al piccolo Osama, anche Zafir - 15 mesi - era arrivato a Verona quel 12 giugno scorso. Anche lui poco più di 4 chili. A quanto emerso, Zafir ha una patologia gastrointestinale, una colostomia. Anche per lui, ricoverato in chirurgia pediatrica, è in corso il programma di rinutrizione, in attesa di essere nuovamente operato.
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