08 Agosto 2025
Allarme botulino nel sud della penisola: sarebbero 19 i casi confermati di infezione. Le vittime sono per ora 3. I focolai si sono sviluppati tra la Calabria e la Sardegna. Sono state aperte le inchieste per omicidio colposo sia a Paola (Cosenza), sia a Monserrato (Cagliari).
Due focolai distinti di intossicazione da botulino stanno scuotendo l’Italia, con almeno tre morti accertate, decine di ricoveri gravi e un’indagine nazionale in corso. Gli episodi si sono verificati in Calabria, nella zona di Diamante (Cosenza), e in Sardegna, a Monserrato (Cagliari), coinvolgendo consumatori ignari che avevano acquistato prodotti contaminati da ambulanti o durante eventi pubblici.
In Calabria, l’inchiesta è stata avviata dalla Procura di Paola, dopo il decesso di Luigi Di Sarno, 52enne campano, seguito da quello di una donna di Praia a Mare, di 45 anni. Entrambi avevano consumato panini con salsiccia e broccoli sott’olio, venduti da un food truck ambulante a Diamante. Le indagini hanno portato al sequestro del mezzo e all’identificazione di tre indagati: il titolare del furgone e i legali rappresentanti di due aziende fornitrici. Le accuse sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Le autorità sanitarie hanno anche ordinato il ritiro nazionale di un lotto sospetto di broccoli sott’olio.
In Sardegna, il focolaio è esploso durante la manifestazione “Fiesta Latina” a Monserrato. Otto persone hanno accusato sintomi gravi dopo aver mangiato guacamole contaminato, prodotto con polpa di avocado importata dal Perù. Tra le vittime, Roberta Pitzalis, 38 anni, è deceduta dopo giorni in terapia intensiva. Un bambino di 11 anni è tuttora in gravi condizioni. Anche in questo caso la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disposto il ritiro di due lotti di polpa di avocado “Metro Chef”.
Il botulino è causato dal batterio Clostridium botulinum, che si sviluppa in ambienti privi di ossigeno, con pH alto e presenza d’acqua – condizioni comuni in conserve vegetali sott’olio o mal conservate. La tossina non altera odore, sapore o colore del cibo, rendendo difficile il riconoscimento. Le autorità sanitarie invitano a prestare massima attenzione ai prodotti acquistati e a segnalare eventuali sintomi precoci come difficoltà visive, respiratorie o muscolari.
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