29 Luglio 2025
Impronta seconda scarpa (foto Il Giorno)
L’ipotesi che gli assassini di Chiara Poggi possano essere più di uno sarebbe avvalorata da un nuovo elemento: l'impronta di una scarpa nel sangue rilevata sul gradino della scala dello scantinato dove il 13 agosto 2007 fu ritrovato il cadavere della 26enne. Questa impronta sarebbe compatibile con le scarpe trovate in un canale a pochi giorni dal delitto di Garlasco. Non sarebbe mai stata analizzata dai Ris, così come non fu analizzata un'altra strisciata. L'impronta, inoltre, è diversa da quella del modello Frau numero 42 con la suola a pallini di cui si parla da anni. Sarebbe l'impronta del secondo assassino.
L'impronta della seconda scarpa sarebbe stata classificata nella Consulenza tecnica redatta dal Ris di Parma nel 2007, ma non risulterebbe essere mai stata analizzata. Potrebbe essere la traccia del secondo assassino, come sostiene Enrico Manieri, esperto di balistica e di blood pattern analysis.
L’orma del secondo tipo di scarpa è costituita da poco più di una strisciata sul muro, sulla destra del secondo gradino della scala dello scantinato. Sarebbe composta da una serie di linee dovute alle scanalature di una suola stampate in parte sulla parete, sotto l’impronta numero 33 che la procura di Pavia ha attribuito al nuovo indagato Andrea Sempio.
"Dall'analisi delle macchie di sangue sul pavimento, davanti alla porta a libro che immette sulla scala della taverna di casa Poggi, è possibile rilevare delle tracce che non sono di una scarpa con la suola non a pallini ma a risalti rettangolari. Lo si evince dalle immagini fotografiche", spiega Manieri a Il Giorno.
Quella sul pavimento non sarebbe l'unica presenza. "Sul primo gradino della scala si trova un'altra impronta riferibile al medesimo tipo di suola, sporca del sangue della vittima - aggiunge Manieri -. Un'altra impronta è presente sulla parte di destra della scala, sotto la proiezione di sangue classificata con il numero 44 nella Consulenza tecnica del Ris di Parma del 2007. Non è mai stata analizzata né repertata. Entrambe le impronte sono quasi perpendicolari con l'impronta palmare repertata come 33. Qui si tratta della strisciata dello spigolo della suola che presenta delle righe orizzontali nella parte bassa. Dopo il primo gradino la scala compie una curva, tanto che il secondo e il terzo gradino assumono una conformazione quasi triangolare, che riduce notevolmente lo spazio di appoggio. Chi scende potrebbe essersi trovato in difficoltà con l'equilibrio o addirittura averlo perso, così da essere costretto ad appoggiarsi alla parete con la suola”.
Manieri escluderebbe che le tre impronte possano essere state lasciate da un soccorritore o da qualcuno entrato nell'abitazione il pomeriggio del 13 agosto 2007: "Nessuna delle ventisette paia di scarpe consegnate dalle persone che entrarono nella casa presenta suole con risalti rettangolari”.
"Il 24 agosto, undici giorni dopo l'omicidio, in un canale irriguo nella zona fra Villanova d'Ardenghi e Zinasco, due agricoltori trovarono un sacco di cellophane che conteneva indumenti e un paio di scarpe marca Mister Valentino numero 43, di colore marrone. Le suole avevano dei risalti regolari che ritengo compatibili con le impronte in casa Poggi”.
"Prima del Combur le scarpe vennero esaminate con il Luminol, che diede esito positivo, nel senso che fece emergere due aree di luminescenza, una su ciascuna scarpa. Poi fu eseguito il Combur e l'esito risultò negativo. Le scarpe non vennero più considerate e successivamente finirono per essere distrutte. Almeno, così si dice. Dobbiamo però considerare che esistono anche i cosiddetti 'falsi negativi', in presenza di tracce fortemente diluite. Le scarpe erano rimaste immerse nell'acqua per giorni e il test del Luminol comportò un'ulteriore diluizione”, ha spiegato ancora Manieri.
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