18 Giugno 2025
Era in possesso di tre carte di di credito che utilizzava anche per pranzi e cene nei ristoranti, Charles Francis Kaufmann, l’uomo arrestato in Grecia con l’accusa di essere responsabile della morte di una bambina di sei mesi, ritrovata senza vita nel parco di Villa Pamphili a Roma, non lontano dal corpo della madre. Il 46enne californiano, noto in principio con il nome Rexal Ford, in Italia avrebbe avuto un secondo alias: Matteo Capozzi.
Secondo quanto riportano oggi alcuni quotidiani, Kaufmann riceveva denaro dai suoi genitori, con bonifici mensili tra i 5.000 e i 6.000 euro. L’uomo, che si faceva chiamare Rexal Ford e usava un passaporto con tale identità, aveva vissuto in vari Paesi tra cui Russia, Nuova Zelanda e Islanda, per poi stabilirsi a Malta, dove si è costruito una falsa identità come regista e produttore cinematografico. In quell’ambiente ha fondato la Tintagel Films e conosciuto una donna russofona, che chiamava Stella, con la quale ha avuto una bambina che lui sosteneva si chiamasse Andromeda.
Il loro arrivo in Italia è avvenuto via mare, a bordo di un catamarano noleggiato con cui la coppia, insieme alla piccola, ha raggiunto le coste italiane. Nel nostro Paese, l’uomo avrebbe usato anche un secondo alias: Matteo Capozzi. Gli inquirenti stanno analizzando tre schede telefoniche in suo possesso — una delle quali acquistata alla stazione Termini — per ricostruire gli spostamenti e capire chi lo abbia eventualmente ospitato nelle settimane precedenti al duplice omicidio.
Dalle indagini emerge inoltre che a inizio aprile Kaufmann aveva contattato un’agenzia immobiliare a Roma per prendere in affitto un appartamento. Gli investigatori concentrano le ricerche nel quadrante Monteverde–Gregorio VII, sospettando che i tre, uomo, donna e bambina, non abbiano vissuto in strada durante il loro soggiorno nella Capitale. Si sta cercando di identificare con precisione l’alloggio utilizzato.
Nel frattempo, prosegue anche l’indagine sulla situazione economica dell’uomo, in particolare sulla disponibilità di fondi nei suoi conti americani. Ma resta ancora ignota l’identità della donna e della bambina. L’ipotesi principale è che la madre fosse di origine russa, ma non risulta al momento alcun certificato di nascita della piccola né alcun atto di matrimonio tra i due registrato a Malta.
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