Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Genova, morì in un incidente col trattore nell'agriturismo, i freni erano rotti e il titolare rischia il processo

L'operaio era precipitato con il veicolo in una scarpata dell’azienda agricola. La Procura dopo le perizie ha chiesto il rinvio a giudizio del proprietario

03 Giugno 2025

Genova, morì in un incidente col trattore nell'agriturismo, i freni erano rotti e il titolare rischia il processo

Il factotum stava proseguendo un lavoro iniziato il giorno prima: Christopher Osoyoba doveva trasportare della terra con un autocarro all’interno dell’agriturismo Colture di Casa di via San Quirico, quartiere genovese della Valpolcevera. Era il 13 agosto del 2022 e improvvisamente il veicolo, di proprietà dell’azienda agricola, era uscito di strada ed era rotolato lungo il pendio scosceso. Osoyoba era stato sbalzato all’esterno della cabina e l’autocarro lo aveva schiacciato, uccidendolo. Per questa tragedia la Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio del titolare dell’agriturismo. È accusato di omicidio colposo: chi indaga gli contesta di non aver garantito la corretta manutenzione e la sicurezza del veicolo, che era risultato avere i freni non funzionanti correttamente. Come stabilito da una perizia disposta durante l’inchiesta.

Osoyoba, cittadino di origini nigeriane, aveva 26 anni ed era arrivato a Genova nel 2018. Secondo quanto avevano spiegato i titolari dell’azienda agricola agli esperti dell’ufficio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Psal) della Asl 3, gli era stato affidato il trasporto dei clienti dal parcheggio inferiori sino al ristorante, in cima alla collina. Ed eseguiva anche altre lavorazioni. Ma, come accertato dai tecnici dell’azienda sanitaria, non aveva un contratto da dipendente, eppure lavorava regolarmente per l’agriturismo. Secondo la ricostruzione compiuta dallo Psal, dalla squadra mobile e dalla sezione infortunistica della polizia locale, l’incidente era avvenuto dopo le 12, ma il corpo era stato trovato senza vita intorno alle 17. A una ventina di metri dall’autocarro, circostanza che aveva richiesto una serie di verifiche per comprendere i motivi di quella posizione. La Procura aveva disposto l’autopsia, affidata al medico legale Lucrezia Mazzarella. E una perizia sulle condizioni dell’autocarro e la dinamica dell’incidente, affidata all’ingegnere Marco Sartini. Così era emersa la circostanza del cattivo funzionamento dell’impianto frenante del veicolo, un Fiat 6611M. Gli inquirenti avevano anche interrogato il meccanico che, per ultimo, si era occupato di controllare lo stato dell’autocarro. Così come i dipendenti dell’agriturismo. Alla fine il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per il titolare. Il  16 luglio prenderà il via la discussione davanti al giudice per l’udienza preliminare Camilla Repetto.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x