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Asti, 7 alberi secolari abbattuti in meno di un'ora per far spazio a un supermercato Lidl, ira dei cittadini: "Uno scempio, quei platani erano sani, dei veri monumenti"

Con un'altezza di 30 metri, un fusto dal diametro di 4 metri e una chioma che si estendeva per una ventina di metri, rappresentavano un polmone verde in un'area destinata ora a trasformarsi in un centro commerciale

16 Aprile 2025

Asti, 7 alberi secolari abbattuti in meno di un'ora per far spazio a un negozio Lidl, ira dei cittadini: "Uno scempio, quei platani erano sani e dei veri monumenti"

Alberi abbattuti ad Asti (fonte social)

Sette alberi secolari sono stati abbattuti in Corso Savona, ad Asti, nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2025, per far spazio a un nuovo supermercato della catena tedesca Lidl. Gli addetti all'abbattimento hanno impiegato meno di un'ora per eliminare i platani che, secondo i cittadini, "erano sani, dei veri e propri monumenti". Erano lì da decenni, avevano sempre resistito al tempo e alle intemperie. Fornivano uno spazio di ristoro ai residenti che ora sono adirati e che, insieme a numerose associazioni ambientaliste, definiscono l'abbattimento "uno scempio" e sono pronti a continuare la loro battaglia legale contro chi ha preso queste decisione.

Asti, 7 alberi secolari abbattuti in meno di un'ora per far spazio a un negozio Lidl

I platani abbattuti ad Asti non erano solo alberi, ma erano considerati dei veri e propri monumenti naturali. Con un'altezza di 30 metri, un fusto dal diametro di 4 metri e una chioma che si estendeva per una ventina di metri, rappresentavano un polmone verde in un'area destinata a trasformarsi in un centro commerciale. Il loro abbattimento ha suscitato una forte reazione da parte delle associazioni ambientaliste, che avevano tentato di fermare il progetto attraverso denunce, diffide e persino uno sciopero della fame.

Tuttavia, il Comune di Asti ha deciso di procedere, ignorando le richieste dei residenti. Giuseppe Sammatrice, dell'associazione SequS, ha dichiarato: "Proseguiremo la nostra azione legale nei confronti di tutti i responsabili di questo scempio".

Poco prima del taglio, lunedì 14 aprile 2025, alcuni cittadini riuniti sotto il SEquS hanno inviato una diffida legale al Comune di Asti e alla sede centrale di Lidl. L’avvocata degli ambientalisti, Virginia Cuffaro, chiedeva di effettuare una contro-perizia che confermasse lo stato di salute dei platani rilevato, a suo tempo, dalla perizia del Comune.

La vicenda astigiana è l'ennesimo caso di “resistenza” cittadina all’abbattimento di alberi in Piemonte. A Torino, in corso Belgio, i cittadini si sono opposti, anche in tribunale, all’abbattimento di 200 aceri; a Cuneo, il progetto del Comune di rifare piazza Europa sta incontrando delle opposizioni da alcuni cittadini e da una parte della politica locale.

Numerosi casi di alberi abbattuti anche a Milano, dal Giardino Scaldasole a Villa Crespi a via Conca del Naviglio

Anche in Lombardia sono diversi i casi di abbattimento di alberi sani disposti dai Comuni. A Milano, nel luglio del 2024, erano stati abbattuti oltre 20 alberi sani presenti nel Giardino Scaldasole dell'omonima piccola via che si affaccia su Corso di Porta Ticinese. Alberi sanissimi che creano una piccola oasi verde e dove, ancora oggi, c'è la devastazione. Chiunque passi non riesce a spiegarsi quanto accaduto, peraltro senza alcun preavviso. Il Comune di Milano aveva inviato gli operatori della GIVO Company di Melegnano per abbattere tutta le piante del "polmoncino verde" che rappresentava un punto di ristoro e di riferimento per tutti gli abitanti della zona e che, con la sua biodiversità e le sue piante rigogliose cresciute in 15 anni, contribuiva a rendere fresca l'aria e a ridurre l'inquinamento in un'area milanese ad alta densità di uffici, abitazioni, negozi, bar e ristoranti.

Tra gli oltre 20 gli alberi abbattuti, c'erano tre castagni, tre melograni, tre aceri di cui due bordeaux e uno verde, un nocciolo, piante di bambù, mandorli, querce, lecci, nespoli, piante fiorite e altre. Tutti sani, rigogliosi e costruiti a distanza di vari metri dalle case.

Sono altri i casi di abbattimento selvaggio di alberi, dal bosco di via Falck-Casa del giovane, a villa Crespi anche denominata villa Mondadori, a via Conca del Naviglio dove sono stati abbattuti alberi trentennali.

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