08 Aprile 2025
Ho visto l’ultimo video di Clementina, era meno sedata e dalla sua voce si può percepire quanto fosse arrabbiata con i medici. Sì può intuire anche come le sue facoltà di comprensione ed elaborazione non l’avessero mai abbandonata, infatti, voleva sporgere denuncia e ti chiedeva di farle dei video delle condizioni in cui versava, come se si immaginasse di fare causa all’ospedale, una volta tornata a casa sua, come se non ci pensasse proprio a morire lì. Fa male immedesimarsi, fa rabbia e fa riflettere: come sarà morta? Se non l’avrà stroncata un infarto sopraggiunto per il patimento fisico e morale, potrebbe essere caduta tentando di scendere dal letto in un momento in cui non aveva la contenzione: una caduta in quello stato di fragilità fisica, indotto dall’immobilizzazione prolungata, l’avrebbe potuta uccidere sul colpo; oppure, l’avranno sedata troppo, per farla calmare con le buone o con le cattive, ma ormai l’unica risposta certa la si potrebbe avere solo da un’autopsia scrupolosa, nel caso ne venisse mai eseguita una.
Clementina Antonietta Callegari Mortara era stata ricoverata il 21 marzo 2025 per bronchite ed è morta il 1° aprile 2025 dopo 12 giorni e 11 notti legata al letto e sedata nell’Istituto Clinico Città Studi di via Jommelli 17, a Milano, anche denominato "Istituto Clinico Città di Milano", ospedale privato convenzionato con la Regione Lombardia, ex Clinica Santa Rita.
La 95enne è entrata in ospedale da lucida, autonoma e indipendente. Dopo pochi giorni ha iniziato a chiamare il nostro collaboratore dicendogli: "Aiuto, vieni a prendermi, mi tengono bloccata, mi legano, mi stanno ammazzando, mi fanno punture di non so che cosa, mi tengono legata". Frasi ripetute sia quando non era sedata sia quando lo era. Nelle richieste di aiuto successive biascicava. Ogni giorno dimagriva sempre di più, si muoveva sempre meno, fino alla morte. Anche il giorno prima del decesso ha chiesto al suo caro amico di denunciare l’ospedale e chiamare i carabinieri.
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