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Ospedale lager Milano? Paziente 95enne sparita, gli AUDIO choc delle telefonate: "Aiuto, mi stanno ammazzando, mi hanno legata, mi fanno iniezioni di non so cosa, portami via"

Nelle prime telefonate la signora era lucida, nelle altre biascicava in quanto sedata, ma in tutte implorava di essere portata via e chiedeva aiuto: "Non puoi capire, tutta una violenza, mi hanno preso il telefono, mi bloccano a letto, chiama i carabinieri"; la 7a puntata del REPORTAGE del GdI

03 Aprile 2025

Ecco gli audio di alcune delle telefonate fatte dalla paziente 95enne, da due giorni sparita nel nulla, al suo caro amico nei primi giorni del ricovero nell'ospedale (lager?) di Milano. Nelle prime telefonate era perfettamente lucida, in quanto non sedata, ma era già legata. Nelle altre era sedata, legata e biascicava, ma in tutte ripeteva le stesse cose. (Nel file abbiamo unito gli audio di due chiamate, una in cui era lucida e una in cui era sedata). "Aiuto, mi hanno bloccata a letto, sono legata... tutta una violenza... mi hanno preso il telefono... mi stanno ammazzando... portami via, voglio andare a casa". Qualcuno ha ribattezzato la struttura "l'ospedale degli orrori".

Il nostro collaboratore è tornato nella struttura il giorno successivo a quello della scomparsa per chiedere nuovamente dove fosse finita la sua amica, ma il personale sanitario non ha rilasciato alcuna informazione, esattamente come il giorno precedente. Non sappiamo nemmeno se sia viva o morta.

Nell'ultima visita prima della sparizione, il nostro collaboratore si era accorto che alla paziente erano stati sottratti i suoi due cellulari, i documenti, i contanti, la carta di credito e le chiavi di casa. Oggetti che, a detta del personale sanitario, sarebbe stati portati via dai parenti. Parenti che, tutte le volte che il nostro collaboratore è andato a far visita alla sua cara amica, non ha mai visto.

La signora, che prima del suo ingresso in ospedale viveva da sola, era completamente lucida, autonoma e indipendente, era stata ricoverata per bronchite, respiro corto e una leggera complicanza cardiologica.

Dopo essere entrata nella struttura, lei ha iniziato a chiamare il nostro collaboratore chiedendogli aiuto. "Aiutami, portami via, mi hanno bloccata a letto, tolto il cellulare, mi stanno ammazzando".

Ospedale lager Milano? Paziente 95enne sparita, ecco gli audio delle telefonate: "Aiuto, mi stanno ammazzando, mi fanno iniezioni di non so cosa"

"Aiuto, mi hanno bloccata sul letto, preso il cellulare, tutta una violenza. Vieni subito per favore, vieni subito", afferma la paziente nella prima telefonata. Lui le ha chiesto in quale ospedale fosse, lei gli ha risposto: "Via Jommelli, aiuto, vieni subito".

Nella telefonata ci sono dei momenti in cui la signora non riesce a sentire la voce del suo amico e continua a chiamarlo, si sente anche un rumore di sfregamento sulle lenzuola. La 95enne l'aveva chiamato mentre era legata e non riusciva quindi a tenere il telefono vicino all'orecchio.

"Vieni subito, aiuto, aiuto, aiuto, aiuto, aiuto", ripeteva non sentendo il suo amico. "Voglio andare a casa". Quando lui l'ha raggiunta, ha trovato la paziente legata, come vi avevamo raccontato.

Dalla seconda telefonata in poi, la paziente era sedata. "Sono sempre bloccata, non puoi capire che cosa mi stanno facendo. Non immagini, mandatemi qualcuno. Mi sento morire. Voglio andare a casa". In altri momenti, mentre lui era in visita da lei, la signora gli ha detto: "Mi stanno ammazzando, mi fanno iniezioni di non so che cosa, portami via, chiama i carabinieri".

Quando il nostro collaboratore andava a trovarla, lei gli prendeva la mano e gli chiedeva le stesse cose. Perché se una paziente entra lucida e autonoma in ospedale, non sa che cosa le viene iniettato? Perché la paziente, entrata lucida e con una bronchite, è stata ritrovata dopo un giorno completamente sedata e legata? Perché la signora è sparita e agli amici non viene detto se è ancora in quell'ospedale, se è viva, se è morta? Dov'è? Perché il giorno prima della sparizione della donna le sono stati sottratti i 2 cellulari, i contanti, la carta di credito, i documenti e le chiavi di casa?

Ospedale Milano lager? Una lettrice del GdI: "Chiedeva le dimissioni, ma i medici la stordivano con sedazioni, ha subito crudeltà"

Una lettrice de Il Giornale d'Italia, che conosceva la situazione, ha dichiarato: "In una delle ultime chiamate, Clementina ti diceva biascicando stremata che aveva chiesto le preparassero le carte per le dimissioni, ma più lottava per farsi ascoltare da medici e infermieri e più la stordivano con la sedazione.

In questo ospedale hanno scelto deliberatamente di usare le maniere forti su una paziente di 95 anni lucida, autonoma, capace di intendere e volere, e che era solo spaventata. Questo anziché scegliere di fare la cosa giusta, che richiedeva maggior dedizione e professionalità, ovvero, tenerla sveglia, farle un po’ di compagnia e fornirle le dovute rassicurazioni sulle cure - viene quasi il dubbio se sapessero come curarle la bronchite

Clementina ha subito per giorni delle crudeltà in totale assenza di comprensione umana. A volte in ospedale se reputano che un paziente possa far agitare gli altri, perché magari alza la voce e dice che lo stanno ammazzando, lo sedano. Ma questa non è una regola, bensì una scelta arbitraria. Inoltre, si sa che la sedazione ripetuta e intensa può diventare profonda e portare alla morte, come per i pazienti oncologici in stato terminale, che vengono appunto accompagnati alla morte".

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