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Ospedale Milano lager? Paziente di 95 anni legata e sedata da una settimana: "Mi vogliono ammazzare, salvami" - VIDEO

Quarta visita in ospedale, paziente ancora sedata e legata; tra le poche parole che riesce a pronunciare: "Mi stanno ammazzando, aiuto" - 4a puntata del REPORTAGE del GdI

31 Marzo 2025

Nella quarta visita presso un noto ospedale (lager?) di Milano, il nostro collaboratore ha trovato la paziente di 95 anni ancora legata, sedata, incapace di bere da sola e comunque impossibilitata a farlo a causa dei lacci ai polsi, incapace di parlare in modo comprensibile. Quando era stata ricoverata nella struttura per respiro corto dovuto a una bronchite, era lucida e autosufficiente. Viveva infatti da sola.

Ospedale Milano lager? Paziente di 95 anni sedata, legata, con telefoni spenti

La paziente è sempre più magra, da quando è stata ricoverata è diventato impossibile capire quello che dice a causa della sedazione continua. Il nostro collaboratore trova i vassoi con cibo e acqua accanto al letto, ma lei è legata e così sedata da non riuscire nemmeno ad afferrare la bottiglietta. Lui ha dovuto slegarla per permetterle di avvicinare la bottiglietta alla bocca. Qualcuno ha ribattezzato la struttura "l'ospedale degli orrori".

"Mi fanno le iniezioni ma non so di che cosa. Mi stanno ammazzando", è riuscita a dire al nostro collaboratore mentre lui le faceva alcune domande per capire per quale motivo lei fosse ancora legata. "Portami via", gli ha detto più volte tenendogli la mano.

Tuttavia, mentre lei ripeteva quelle frasi, il personale sanitario ha iniziato a dire al nostro collaboratore che doveva andarsene. La signora ha iniziato ad agitarsi e a dire: "Hanno fatto di tutto, stanno cercando di ammazzarmi [...] Non lasciarmi". Poi sono arrivate le guardie che hanno ripetuto al nostro collaboratore di andarsene. Precisiamo che mancavano cinque minuti all'orario delle visite. "Lei non può stare qui", gli veniva ripetuto.

Lui ha cercato di tranquillizzare la sua amica 95enne e poi è andato via. Prima di lasciare la struttura si è però accorta che uno dei due telefoni della donna era ancora spento, l'altro era stato rimesso in modalità aereo per l'ennesima volta. Con entrambi i telefoni fuori uso, lei non può più contattarlo quando lui esce dall'ospedale.

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