30 Marzo 2025
Terza visita del collaboratore de Il Giornale d'Italia in un ospedale (lager?) di Milano: la paziente ultranovantenne, affetta da bronchite, è stata trovata ancora sedata al punto da non riuscire a parlare ed era stata legata. La signora ha due telefoni, uno è spento da ore e ore, l'altro è stato messo in modalità aereo. Indossava ancora la stessa canottierina intima e il pannolone, nessun pigiama. Qualcuno ha ribattezzato la struttura "l'ospedale degli orrori".
La paziente è stata trovata ancora sedata, incapace di parlare, e addirittura con i lacci ai polsi anche se slegati dalla sponda del letto. Segnale che l'ultranovantenne era stata ancora legata. Perché una signora così anziana, magra e debole, viene legata nonostante sia sedata? La signora non ha più nemmeno le forze per bere da sola.
Dopo l'ultima telefonata in cui l'anziana lo implorava di andare a prenderla per portarla via, il nostro collaboratore non è più riuscito a mettersi in contatto con lei telefonicamente. Uno dei due telefoni della paziente risulta spento e non è più stato ricaricato dal personale sanitario. Per lei sarebbe impossibile metterlo in carica autonomamente. L'altro, invece, è stato messo in modalità aereo per ben due volte. Il nostro collaboratore, infatti, accorgendosene, aveva tolto tale modalità che, nella visita successiva, era però ricomparsa. Ma non poteva averla messa la paziente in quanto sedata e legata.
I medici si rifiutano di dare informazioni sullo stato di salute della paziente al nostro collaboratore perché lui non è un parente. Lui è "solo" un amico, conosce la signora da oltre 10 anni e la aiuta spesso considerando la totale assenza dei figli della signora. Quando lei ha bisogno, infatti, chiama lui, come ha fatto nei primi due giorni di ricovero in cui ancora aveva il telefono acceso e riusciva a parlare. Poi sedazione e telefoni spenti. L'unico modo per poter ricevere informazioni è quello di farsi autorizzare dalla paziente stessa, ma lei (che al suo ingresso in ospedale era perfettamente lucida e in grado di intendere e di volere), non può farlo perché sedata e ora incapace di fare qualsiasi cosa.
Quando il nostro collaboratore doveva andare via, lei gli teneva la mano e, debolmente e a fatica, è riuscita a dire: "Non mi lasciare qui". Durante la visita è anche riuscita a fargli capire che era stata nuovamente legata, come si vede nel video.
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