29 Marzo 2025
Anziani ricoverati, legati, sedati e maltrattati.
Esseri umani assetati e affamati, col pranzo incelofanato e la bottiglietta d’acqua accanto, impossibilitati a servirsene, poiché legati mani e piedi.
Dove sono i NAS, che ci vengono a controllare ogni prescrizione off label e ogni adempimento a Leggi, regolamenti, circolari o DPCM assurdi?
Per chi ha sentito dentro di sé il richiamo della Missione del Medico, queste immagini fanno contrarre le viscere e suscitano compassione e anche rabbia.
Posto che non sia assolutamente facile accudire e curare persone molto anziane e sofferenti, che si lamentano spesso, per chi non ha dentro di sé il Sacro Fuoco della Missione, la Pietas, l’Humanitas e la Charitas, queste cose non dovrebbero mai accadere, soprattutto in una struttura dell’eccellenza sanitaria milanese, convenzionata con la Regione Lombardia e il SSN.
Grazie ai servizi di Mario Giordano a Fuori dal Coro, abbiamo visto cosa avviene in alcuni Pronto Soccorso, dove si può morire a quarant’anni per abbandono, ora grazie al Direttore de il Giornale d'Italia vediamo cosa può succedere anche dopo il ricovero.
Col Covid abbiamo raggiunto l’apoteosi. Molti pazienti ricoverati, che forse non venivano curati con antinfiammatori, antibiotici, cortisone e anticoagulanti, come si sarebbe dovuto fare, ma con farmaci costosi e inefficaci di BigPharma, come il Remdesivir o il Paxlovid, venivano sedati, anche nelle funzioni respiratorie, intubati e praticamente lasciati morire, soli e abbandonati (tanto c’erano pronti i rimpiazzi e i letti non rimanevano mai vuoti, per cui la ricca prebenda di Stato da DPCM, arrivava comunque) perché così Medici, Infermieri e OSS, avevano meno rotture di scatole.
Anche perché loro dovevano fare le prove per i video in cui avrebbero ballato, Jerusalema ben coordinati nella coreografia, nei corridoi.
Non sempre, ovviamente, è stato così.
Nel Reparto Covid dell’Eremo di Miazzina, sopra il Lago Maggiore, in cui ero l’unico Medico, avevo Infermiere e OSS, fantastici.
Se uno o una di loro era meno caritatevole e umana, erano le altre, che la rimproveravano e la facevano ragionare e modificare atteggiamento.
Forse anche per ciò, in un reparto con 41 posti letto, che si avvicendavano, non ne abbiamo perso uno, dall’Aprile al Giugno 2020, anche se quasi tutti molto anziani, con varie patologie croniche e sotto ossigeno.
Tutti guariti. Ma ciò, alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta e al Senatore Marco Lisei forse non interessa, visto che sono passati molti mesi da quando ha ricevuto le quasi 65mila firme e varie richieste di Associazioni per la nostra audizione e dopo una bella e-mail di ringraziamenti e una telefonata, non mi ha mai convocato, ne messo in agenda.
di Andrea Stramezzi
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