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Ospedale Milano lager? Paziente 95enne non più legata e poco sedata, ma spariti 2 cellulari, documenti, carta di credito, contanti e chiavi di casa

Quinta visita in ospedale, la paziente ha preso il cellulare dalle mani del suo amico e voleva tenerlo "per chiamare i carabinieri e chiedere loro di portarla via"; lei non poteva più usare i suoi telefoni perché sono spariti; 5a puntata del REPORTAGE del GdI

01 Aprile 2025

Ospedale Milano lager? Paziente 95enne non più legata e poco sedata, ma spariti 2 cellulari, documenti, carta di credito, contanti e chiavi di casa

Quinta visita del nostro collaboratore alla sua cara amica 95enne in un noto ospedale (lager?) di Milano: la paziente è stata trovata non legata, poco sedata, ma erano spariti i suoi due telefoni (dunque lei non può più comunicare con l’esterno), i documenti, i contanti, la carta di credito e le chiavi di casa. Consapevole di non avere i due telefoni, la 95enne ha strappato il cellulare dalle mani del nostro collaboratore per poter chiamare i carabinieri. Voleva tenerlo con sé per “chiedere aiuto e di portarla via”.

Vista la richiesta della signora, Il Giornale d’Italia ne ha recuperato uno da portarle, dotato di sim, in cui sono stati registrati alcuni numeri, compreso quello del nostro collaboratore, affinché la signora possa comunicare con l’esterno e andare su internet o giocare a bridge con l’app online per passare il tempo, come faceva a casa propria prima del ricovero, quando viveva da sola in piena autonomia e indipendenza.

Qualcuno ha ribattezzato la struttura "l'ospedale degli orrori".

Paziente 95enne non più legata e poco sedata

Il nostro intervento potrebbe aver smosso qualcosa, infatti la paziente, nella quinta visita in ospedale, è stata trovata dal nostro collaboratore non legata e con poca sedazione. Il personale sanitario, inoltre, era più collaborativo rispetto alle precedenti volte, seppur continuando a non dire nulla sullo stato di salute della signora, non essendo il nostro collaboratore un parente.

Tuttavia, lui ha scoperto che erano spariti entrambi i telefoni della 95enne (dei quali, nei giorni precedenti, uno era stato messo più volte in modalità aereo e l’altro risultava spento e non era più stato caricato). A causa dell’assenza dei telefoni, la paziente non aveva più potuto contattare lui né comunicare con l’esterno. Inoltre sono spariti i contanti, i documenti, la carta di credito e le chiavi di casa. Di conseguenza, quando guarirà dalla bronchite, la 95enne (che prima di entrare in ospedale era autosufficiente e viveva da sola) sarà impossibilitata a tornare a casa con un taxi e ora è alle dipendenze dei figli che però non si sono mai visti nei vari orari di visita. Figli che, a detta del personale sanitario, avrebbero portato via tutti gli oggetti personali della signora, in particolare appunto i due telefoni, la carta di credito, i contanti, i documenti e le chiavi di casa. La borsa della 95enne era completamente vuota sul mobiletto accanto al letto. Uno dei figli sarebbe andato velocemente quando il nostro collaboratore non c’era o avrebbe mandato qualcuno a prendere gli oggetti della paziente.

Nella quinta visita, la 95enne era in una stanza diversa dalle precedenti e da sola. La paziente che c’era accanto a lei nell’altra stanza ora dorme sempre e sarebbe sedata.

Anche questa volta, il nostro collaboratore ha dovuto aiutare la 95enne a bere perché lei da sola faceva fatica a prendere la bottiglietta dal comodino. Prima del ricovero in ospedale per una bronchite, la signora viveva da sola in totale indipendenza e autonomia. Il fatto che lei sia sdraiata a letto da una settimana, senza mai alzarsi per camminare, rischierebbe di compromettere la sua capacità di deambulazione. Inoltre non mangerebbe da giorni, è visibilmente dimagrita. Quando guarirà necessiterà di riabilitazione per poter camminare. A malapena riesce a tenere in mano la bottiglietta di acqua. Situazione che rendeva ancora più incomprensibile la necessità di legarla e di sedarla.

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