18 Marzo 2025
Bare di Bergamo
Oggi è la giornata nazionale delle vittime del Covid. Un avvenimento che "si celebra" ogni 18 marzo perché quella data è ricordata come la sfilata macabra dei camion a Bergamo. Il 18 marzo 2020 quei mezzi militari percorrevano la città lombarda nel mezzo dell'epidemia, e suscitarono a primo impatto forte preoccupazione per via dell'impatto emotivo che poteva emergere in una popolazione già spaventata dalle misure del governo Conte come il lockdown. Nel corso degli anni il contenuto di quei camion è stato argomento di discussione, da sindacalisti a luogotenenti.
Il 18 marzo è la giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia di Covid. Un avvenimento che, come rammenta il nome stesso, dovrebbe ricordare i morti per il virus arrivato dalla Cina. Tuttavia il 18 marzo è un data simbolica: 5 anni fa avvenne la sfilata macabra dei camion a Bergamo, un'immagine che restò e resta tutt'oggi nella testa di tanti italiani. E che nel corso degli anni è stata argomento di dibattito.
Un'immagine che destò preoccupazione e sconcerto nella popolazione che già all'epoca era alle prese con un virus di cui sapeva poco, anche a causa della poche informazioni provenienti dalla Cina. Ed anche con le misure del governo Conte, una su tutte il lockdown, che aveva di fatto rinchiuso in casa tutta la popolazione.
Oggi alle ore 12 le campane suoneranno a lutto in tutta la Lombardia. "Troppo profonde sono le ferite, troppo diffuse sono le lacrime che la pandemia del Covid ha lasciato nelle nostre terre, troppo deprimenti sono le memorie", si legge nel comunicato della Conferenza episcopale lombarda.
I dieci vescovi lombardi spiegano che questa iniziativa rappresenta l'occasione per "pregare per le vittime e per le persone ferite dalla morte in quei mesi", ma anche per ricordare quell'eroica capacità di resilienza che ha fatto di Bergamo, e di tutta la regione, un simbolo di resistenza. "Preghiamo e invitiamo a pregare - dicono i vescovi lombardi - perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia: la solidarietà necessaria, la vigilanza attenta, la speranza invincibile che nasce dalla fede nel Risorto".
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