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Chi era Ramy Elgaml, i precedenti penali "furto e rapina", nello scooter 1 collanina d'oro strappata, droga, 2.000€ contanti e un coltello

Il giovane egiziano di 19 anni è morto il 24 novembre a Milano, in un incidente avvenuto durante un lungo e discusso inseguimento con i Carabinieri

09 Gennaio 2025

Chi era Ramy Elgaml, i precedenti penali e la guida contromano, nello scooter una collanina d'oro strappata, droga, 2000€ e un coltello

Ramy Elgaml, fonte: Facebook, @capitano_ri

Chi era Ramy Elgaml, e cosa è accaduto nella notte fatale del 24 novembre 2024 a Milano? Ramy Elgaml, giovane egiziano di 19 anni, avrebbe compiuto 20 anni il 17 dicembre scorso. La sua vita si è interrotta il 24 novembre a Milano, in un incidente avvenuto durante un lungo e discusso inseguimento con i carabinieri.

La sua morte ha innescato tensioni e proteste nel quartiere Corvetto, dove nei giorni successivi all'incidente centinaia di amici e conoscenti hanno bloccato il traffico portando fiori e fumogeni sul luogo della sua morte. Ma inizia a farsi largo l'ipotesi che Ramy e il conducente, il tunisino 22enne Fares Bouzidi, avessero nel motorino - guidato da quest'ultimo contromano e senza patente, rifiutando di fermarsi al posto di blocco - il bottino di una rapina.

Entrambi erano già noti alle autorità per precedenti penali, tra i quali - secondo Il Giorno - reati contro il patrimonio, come "furto, rapina e scippo", possesso di droga (due denunce e un arresto tra 2022 e 2023 per Bouzidi) e ricettazione (una condanna a tre mesi in appello per Bouzidi). Inoltre, nel bauletto dello scooter sono stati rinvenuti, secondo le autorità, una collanina d'oro strappata, un coltello, della droga e 2.000€ in contanti. Tutti elementi che farebbero presupporre una notte non proprio all'insegna della legalità

La ricostruzione degli eventi, chi era e cosa faceva Ramy Elgaml

Quella notte, poco prima delle quattro, Ramy viaggiava come passeggero su uno scooter nero guidato da Fares Bouzidi, un 22enne tunisino. Entrambi avevano precedenti penali. Non si sono fermati, come già detto, all’alt imposto dai carabinieri in via Farini, nei pressi di Corso Como, una zona nota per episodi di rapine e spaccio. La fuga ha inizio nel tunnel di viale Liberazione, dove erano stati predisposti controlli da parte delle forze dell’ordine, e si estese fino al sud della città.

Secondo la ricostruzione, i due ragazzi hanno attraversato Milano con manovre azzardate, sfrecciando contromano e seminando il panico. L’inseguimento ha fine in via Ripamonti, un lungo rettilineo dove il conducente dello scooter perse il controllo, salì sul marciapiede e si schiantò contro un muretto. Ramy viene sbalzato dal veicolo e subisce un impatto fatale. La gazzella dei carabinieri, che li inseguiva, finsce contro un semaforo.

Il personale del 118 è accorso rapidamente. Ramy viene trasportato al Policlinico di Milano, dove ne è dichiarata la morte poco dopo l’arrivo. Al Policlinico si era radunata una folla di amici e parenti, tanto che era stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per mantenere la calma. Fares, il conducente dello scooter, fu ricoverato al San Carlo ma non era in pericolo di vita. I due carabinieri, di 37 e 38 anni, sono invece stati trasferiti al Fatebenefratelli con ferite lievi.

Fares è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, mentre le accuse di guida senza patente e omicidio stradale sono oggetto di indagini da parte della polizia locale. La morte di Ramy ha provocato una serie di manifestazioni nel quartiere Corvetto, con atti di vandalismo e scontri con le forze dell’ordine. La dinamica dell’incidente rimane al centro di un acceso dibattito. Amici e conoscenti della vittima sostengono che l’inseguimento e la collisione con la gazzella dei carabinieri abbiano avuto un ruolo decisivo nell’incidente, un’ipotesi che le autorità stanno verificando attraverso testimonianze e analisi delle immagini raccolte.

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