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Ramy Elgaml, i VIDEO inediti dell'inseguimento e del tamponamento fino all'incidente mortale, audio choc dei Carabinieri: "Chiudilo che cade"

I legali dei familiari della vittima, gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, ritengono che si tratti di "omicidio volontario" e non di un semplice incidente stradale

08 Gennaio 2025

Il video inedito di Ramy Elgaml e dell'incidente che ha portato alla sua morte. Immagini e frasi choc trasmesse in tv sull'incidente avvenuto il 24 novembre scorso al quartiere Corvetto di Milano, che ha portato alla morte del 19enne egiziano Ramy Elgaml, tornano al centro dell'attenzione pubblica.

I legali dei familiari della vittima, gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, ritengono che si tratti di "omicidio volontario" e non di un semplice incidente stradale. Nel servizio trasmesso in un servizio del Tg3, vengono mostrate immagini registrate da una telecamera installata su un'auto dei carabinieri. Tali riprese, ora agli atti degli inquirenti, mostrano un primo impatto tra la vettura dei militari e lo scooter su cui viaggiavano Ramy e il conducente Fares Bouzidi, un 22enne tunisino. "Chiudilo, così cade", dice a un certo punto un Carabiniere. La corsa continua anche quando si accorgono che a uno dei due è caduto un casco.

Ma nel verbale dell'inseguimento e conseguente incidente di Ramy, i Carabinieri riportano eventi diversi da quanto si vede accadere nel video. "Adottavamo tutte le misure di precauzione nel tentativo di non occorrere in collisione con lo stesso", si legge nel verbale, che si riferisce al motorino con a bordo i due giovani. "A causa del sovrasterzo" il motorino "scivolava scarrozzando a velocità sostenuta sul marciapiede, sino ad impattare prima con il palo semaforico pedonale e terminando la sua corsa contro un'aiuola lì presente", aggiunge il verbale.

Video inedito di Ramy Elgaml e la dinamica dell'incidente

Nonostante il primo impatto, il motorino non si ribalta immediatamente. Successivamente, durante l'inseguimento, si possono sentire alcune frasi pronunciate dai carabinieri presenti. Alla fine della corsa, un ulteriore contatto con lo scooter è documentato da una telecamera comunale: i due giovani perdono il controllo del mezzo e cadono. I militari segnalano l'evento via radio: "Sono caduti", e un loro collega risponde con un "bene".

Nei documenti agli atti, inoltre, ci sono immagini che mostrano due carabinieri avvicinarsi a un giovane sul marciapiede, con le mani alzate in segno di resa. Si tratta di Omar, un testimone che ha dichiarato di aver filmato l'intera scena e di aver ricevuto l'ordine dai militari di cancellare il video.

La Procura di Milano aveva già iscritto nel registro degli indagati almeno due carabinieri per reati come falso, frode processuale e depistaggio, mentre il militare alla guida dell’auto è accusato di omicidio stradale, così come il conducente dello scooter.

L’incidente ha innescato tensioni nel quartiere Corvetto, dove si sono verificati episodi di vandalismo da parte di chi chiedeva giustizia per la morte del giovane egiziano. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva invitato alla cautela, dichiarando che "la presunzione di innocenza deve essere applicata anche ai carabinieri".

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