09 Gennaio 2025
Pochi secondi dopo l’impatto mortale che ha ucciso Ramy Elgaml, uno dei carabinieri a bordo della gazzella all’inseguimento del T-Max chiama il 118 e richiede con insistenza un’ambulanza ai servizi d’urgenza del 118.
“La centrale voleva parlare con noi perché ci sono due ragazzi incoscienti per terra.”, afferma il carabiniere al telefono con l’operatore del 118 nella notte del 24 novembre. “Ascolta, noi abbiamo due ragazzi a terra qua incoscienti”, racconta il carabiniere in quegli attimi concitati immediatamente dopo l’incidente. “Ci serve un’automedica subito e un’ambulanza. Non reagiscono e non rispondono”.
L’arrivo dei soccorsi sarà inutile per la sorte del diciannovenne Ramy che muore sul colpo per una lesione dell’aorta.
“Stanno arrivando, sia l’ambulanza che l’auto infermieristica. Cosa è successo lì?”, chiede l’operatore, “perché non abbiamo grandi informazioni”. “È successo che 'sti due ragazzi sono scappati col TMax, so’ caduti sul…”. E poi l’audio della telefonata agli atti delle indagini viene tagliato.
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