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Addio a Crescenzo D'Amore, morto in un incidente stradale l'ex ciclista, ipotesi malore improvviso, aveva 45 anni

Il corpo dell’ex ciclista professionista napoletano campione juniores nel 1997 è stato ritrovato senza vita a bordo della sua auto

02 Dicembre 2024

Ciclismo in lutto: muore in un tragico incidente a 45 anni Crescenzo D’Amore, ex promessa del ciclismo italiano

Il mondo del ciclismo italiano piange la morte di Crescenzo D’Amore, ex ciclista professionista e campione del mondo nella categoria juniores nel 1997, morto in un incidente stradale. Aveva 45 anni ed il corpo dell’ex atleta è stato rinvenuto senza vita nella sua automobile a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Sono in corso le indagini delle autorità non hanno ancora individuato e fatto chiarezza sulle cause che hanno condotto d’Amore fuori dalla carreggiata. L’incidente sarebbe potuto avvenire a causa di un malore improvviso alla guida o di un guasto al veicolo.

Addio a Crescenzo D'Amore, morto in un incidente stradale l'ex ciclista: la carriera 

Nato nel 1979 a Napoli, l’allora giovane promessa Crescenzo D’Amore ha iniziato a gareggiare nel ciclismo all’età di 11 anni. Ha raggiunto il punto più alto del ciclismo giovanile italiano con la vittoria ottenuta ai campionati del mondo su strada nella categoria juniores a San Sebastiàn, in Spagna. Quando si è diffusa la notizia, molti utenti hanno fatto ricerche sul web per capire se ci potesse essere una correlazione tra il malore improvviso e il vaccino Covid. Tuttavia per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.

Un velocista puro noto per la sua potente pedalata in particolare nelle gare a cronometro, Crescenzo D’Amore era conosciuto ai membri del gruppo con il soprannome di “Crash”. Debuttò nel ciclismo professionistico nel 2000 con la Mapei-Quick step e già nella sua prima stagione da professionista si aggiudicò un’importante vittoria in una tappa della Vuelta. Nell’arco della sua carriera ha partecipato a due edizioni del Giro d’Italia e ha gareggiato sotto la maglia dell’Acqua e Sapone e della Androni Giocattoli. Ha chiuso una prima volta la sua carriera nel 2007 per poi tornare al ciclismo professionistico nel 2011, anno in cui ha chiuso definitivamente la sua carriera.

La lotta contro il linfoma

L’ex promessa del ciclismo italiano lottava da 7 anni contro un linfoma e si era sottoposto ad un trapianto di midollo osseo ed eseguiva ogni sei mesi controlli per tenere sotto osservazione l’evolvere della malattia che lo aveva colpito nel 2017. In un’intervista rilasciata nel 2021 aveva detto: ”Sto lottando con una malattia da 3 anni. Mi sono sottoposto a trapianto di midollo ed ogni 6 mesi mi tengo controllato con la pet. In ospedale ho ideato un mio brand, Kr97, ricordando il mio Mondiale, e se avessi ascoltato un tecnico come Roberto Damiani avrei corso a lungo”.

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