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Camilla Canepa morta dopo 1a dose vaccino Covid, chiesto processo per i medici accusati di omicidio colposo e falso: hanno omesso siero nella cartella clinica

Camilla Canepa è morta nel 2021 a 18 anni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Covid AstraZeneca per la sindrome da trombocitopenia trombotica indotta dal siero (Vitt); i medici indagati sono cinque e oltre all'accusa di omicidio colposo c'è quella di falso in atto pubblico per mancata indicazione del vaccino nella cartella clinica

31 Ottobre 2024

Camilla Canepa aveva una malattia autoimmune: assumeva una terapia ormonale

Camilla Canepa (fonte Facebook @camillacanepa)

La Procura di Genova ha richiesto il rinvio a giudizio per cinque medici dell'Ospedale di Lavagna, indagati per la gestione del caso di Camilla Canepa, la ragazza di Sestri Levante morta a 18 anni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Covid AstraZeneca.

Il decesso è avvenuto nel 2021 a causa della sindrome da trombocitopenia trombotica indotta da vaccino (Vitt). Quattro dei cinque medici indagati per omicidio colposo e falso in atto pubblico per la mancata indicazione del vaccino Covid nella cartella clinica della paziente. Uno è accusato solo di falso.

Camilla Canepa morta dopo vaccino Covid, chiesto processo per i medici accusati di omicidio colposo e falso

La vicenda è avvenuta nel giugno 2021 durante la campagna vaccinale per il Covid e sollevò sin da subito moltissime polemiche e domande sulla efficacia e sicurezza dei vaccini, sulla gestione della pandemia e sulla corretta applicazione delle linee guida per il riconoscimento della sindrome da trombocitopenia trombotica indotta da vaccino (Vitt).

Camilla morì dopo la somministrazione del vaccino Covid Astrazeneca durante un “open day”. Secondo l’accusa, i medici avrebbero agito con negligenza e imprudenza, omettendo esami essenziali per diagnosticare la patologia che ha portato al decesso della paziente. Nonostante la presenza di sintomi compatibili con la Vitt, tra cui un forte mal di testa persistente e una recente vaccinazione con Astrazeneca, non sarebbero stati condotti esami specifici come il dosaggio del D-Dimero e gli anticorpi anti-eparina/PF4. La Procura ha chiesto formalmente il processo per cinque medici.

In particolare, la primaria del Pronto soccorso di Lavagna – a cui la ragazza si rivolse la sera del 3 giugno – è accusata di non aver diffuso formalmente le linee guida per il trattamento della Vitt, la Sindrome da trombocitopenia trombotica da vaccino che portò alla morte di Canepa. Lei e gli altri medici, nella ricostruzione dei pm Stefano Puppo e Francesca Rombolà, hanno inoltre omesso di effettuare esami essenziali per diagnosticare la patologia (tra cui il dosaggio del D-Dimero e gli anticorpi anti-eparina) nonostante la presenza di sintomi compatibili, e nonostante fossero informalmente a conoscenza di quelle linee guida. Il mancato riconoscimento della Vitt portò alla dimissione della paziente dopo poche ore, prima del secondo ricovero e del trasferimento al San Martino di Genova, dove avvenne il decesso.

A tutti gli indagati è contestato anche il reato di falso ideologico, per non avere attestato, nella documentazione sanitaria, che la ragazza era stata sottoposta a vaccinazione anti-Covid.

Dall’autopsia era emerso che la paziente “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”, e che la morte per trombosi era “ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino”. L’udienza preliminare di fronte alla giudice Carla Pastorini è stata fissata per il 16 gennaio.

Quello di Camilla Canepa è solo uno dei tanti casi di morti improvvise e malori avvenuti dopo la somministrazione del vaccino. Due settimane fa è stata accertata anche la correlazione tra il vaccino Covid e la morte, avvenuta dopo dieci giorni, di un ragazzo agrigentino di 35 anni.

Secondo recenti studi, inoltre, oltre a provocare malattie cardiocircolatorie anche gravi, fra cui infarti, ictus, trombosi e miocarditi, il vaccino Covid favorirebbe lo sviluppo di tumori e cancro. Inoltre abbasserebbe le difese immunitarie provocando lo sviluppo anche di virus latenti o di malattie autoimmuni.

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