Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Catania, confiscati dalla DIA beni per oltre 100mln di 14 società di Antonio e Carmelo Paratore, gli inquirenti: "Vicini al clan Santapaola-Ercolano"

L'inchiesta conferma l'infiltrazione mafiosa nei settori chiave dell'economia locale e rafforza la stretta dello Stato sui beni illeciti

21 Agosto 2024

DIA dia Dia confisca beni confiscati sequestro arresto Paratore Ercolano Santapaola Catania mafia clan riciclaggio aziende società illeciti tesoro

Oggi a Catania, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha proceduto alla confisca di beni per oltre 100 milioni di euro su 14 società di capitale di proprietà di Antonino e Carmelo Paratore, considerati dagli inquirenti vicini al clan mafioso dei Santapaola-Ercolano. La tesi del tribunale nel provvedimento eseguito dalla DIA, è quella secondo cui, Antonino e Carmelo, padre e figlio, erano a capo di un impero finanziario rappresentato da società che operano nel settore dei rifiuti, del turismo e immobiliare. I beni dei Paratore, junior e senior, erano già sottoposti a sequestro e oggetto di un provvedimento di confisca emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania ed eseguito dagli uomini della DIA. Gli investigatori riferiscono di un "imponente complesso societario e patrimoniale", che ammonta ad oltre 100 milioni di euro e da lungo tempo è al centro di inchieste della magistratura per i legami 'accertati' tra la famiglia di imprenditori catanesi e Maurizio Zuccaro, ergastolano detenuto nel carcere di Milano Opera e considerato storico esponente del clan Santapaola - Ercolano.

14 società in diversi settori: una galassia del malaffare

La confisca, riguarda ben 14 società che operano prevalentemente nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti (compresi nel provvedimento anche discariche e impianti di trattamento) nonché stabilimenti balneari e società per la vendita e la gestione di immobili: a questo riguardo passano allo Stato anche otto immobili contenenti appartamenti. Sono stati confiscati anche numerosi rapporti finanziari aperti presso diversi istituti di credito. Il Tribunale di Catania ha anche disposto nei confronti di Antonino e Carmelo Paratore la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di tre anni.

Il legame tra i Paratore e Zuccaro già noto alla magistratura e l’arresto del 2020

I due imprenditori erano già finiti al centro di vicende giudiziarie che li avevano visti in manette nel passato 2020, nell'ambito degli sviluppi dell'operazione 'Piramidi' condotta sempre dalla DIA e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania, la quale aveva preso in esame la posizione economica, finanziaria e patrimoniale di padre e figlio. Antonino e Carmelo Paratore, spiegano dalla Direzione antimafia, "negli anni sono arrivati a realizzare una vera e propria galassia di imprese, diversificando le attività della famiglia con società attive nei servizi di pulizia degli ospedali, nel settore immobiliare e nella gestione di un notissimo stabilimento balneare, sito sul litorale catanese. Il forte legame tra i predetti - proseguono gli inquirenti - conclamato in atti giudiziari, emerge con certezza anche dalla presenza dei Paratore al battesimo della figlia del boss Zuccaro nonché al matrimonio del primogenito di quest’ultimo, anch’egli condannato per reati in materia di mafia".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x