11 Luglio 2024
Alex Marangon, fonte: social
Emergono alcuni dettagli in più sul caso della morte di Alex Marangon, il barista quasi 26enne di Marcon (Venezia), ritrovato morto sul greto del Piave. Il ragazzo era scomparso dopo che nell'ultimo weekend di giugno aveva partecipato a un rito sciamanico nella sconsacrata abbazia di Santa Bona a Vidor (Treviso). Da alcuni giorni la procura di Treviso sta insistendo sull’ipotesi di un omicidio volontario, a seguito degli esiti degli esami autoptici. Sul corpo del barman erano infatti state trovate lesioni multiple al cranio e numerose costole rotte, compatibili con un pestaggio di alcuni minuti.
La polizia si è recata nell’abbazia per cercare tracce della violenza e rintracciare la supposta arma del delitto, con cui il ragazzo sarebbe stato ferito. Nel caso si fosse immaginato l’intervento di terzi estranei al gruppo presente al raduno spirituale, il tempo necessario a infliggere le ferite sul corpo del ragazzo sarebbe incompatibile con questa eventualità. Per questo motivo, l’indagine si sta restringendo a chi aveva partecipato all’evento. Non si hanno prove contro i due sciamani sudamericani che, secondo quanto raccontato, avrebbero seguito Alex allarmati dalla sua corsa fuori dall’abbazia. I due curatori erano ‘irreperibili’ fino a due giorni fa, ma pare che ora siano in contatto con gli investigatori. Era, inoltre, emersa la notizia di un video ripreso dalle telecamere comunali, che documentava la fuga di una persona inseguita da due ombre. Nonostante si fosse ipotizzato che si trattasse del giovane veneziano, è stata accertata l’impossibilità di collegamento fra di lui e la figura del filmato.
Sul posto si è ulteriormente accertato che Alex non sia potuto cadere dall’alto, come alcuni avevano supposto. Ribadisce il procuratore Marco Martani: "Si tratta di un omicidio, non di una caduta. Quel tipo di lesioni alla testa le riscontriamo solitamente solo negli incidenti stradali". Al termine degli accertamenti gli investigatori hanno dichiarato: "Abbiamo fatto un grosso passo avanti", ma senza dare informazioni più specifiche.
Alcuni sospetti sono stati destati da un lapsus di Andrea Zuin, organizzatore dell’evento e musicista. La sorella maggiore del ragazzo morto si era rivolta a lui quando Alex ancora non era stato ritrovato. In un audio 'rubato' andato in onda su Chi l’ha visto? la ragazza lo implora: "Fa in modo che arrivi una chiamata e lo troviamo, ti prego". La risposta del musicista: "Sicuramente lo farò, ma non c'è questa possibilità", dice. "Ti spiego perché. Da quando è m....", e si coregge immediatamente: "Da quando è successa questa cosa, tutti abbiamo fatto il possibile per cercare tuo fratello". Quella 'm' potrebbe non significare nulla, ma starà agli agenti fare ulteriori verifiche.
Nello stesso programma televisivo, Sabina Bosser, la madre di Alex, ha raccontato che dalla borsa del figlio mancavano 500 euro. Erano inoltre scomparsi alcuni orecchini e bracciali a cui Alex era molto legato e che non toglieva mai.
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