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Alex Marangon, ritrovato morto nel Piave il barista veneto 26enne scomparso, affogato sotto l'effetto di allucinogeni

Le ricerche sono durate per giorni, fino a trovare il ragazzo su un isolotto nel Piave, secondo gli ultimi accertamenti è morto affogato sotto l'effetto di droghe

03 Luglio 2024

Alex Marangon, ritrovato morto nel Piave il barista veneto 26enne scomparso dopo una festa, la famiglia esclude il suicidio

Alex Marangon, fonte: social

Terminano le ricerche del giovane Alex Marangon: il corpo del barman scomparso è stato ritrovato senza vista nel fiume Piave

Il barista veneto 26enne scomparso domenica scorsa è stato ritrovato morto nel Piave

Il ragazzo, un ventiseienne della provincia di Venezia, che lavorava come barman a Bolzano, era scomparso nella notte fra sabato 29 e domenica 30 giugno. La sera del 29 aveva partecipato a un ritrovo all’abbazia di Santa Bona, a Vidor, in provincia di Treviso. Attorno alle 14 di martedì 2 luglio, l’equipaggio dell’elicottero Drago 149 dei vigli del fuoco ha individuato il corpo a circa sette chilometri dal luogo della festa, su un isolotto nel fiume Piave, vicino a Ciano del Montello.

A dare l’allarme sulla sua scomparsa, erano stati i due amici, che erano andati con lui all’evento. Erano presenti circa una ventina di persona al raduno, un ritrovo spirituale e festa New Age, movimento a cui il ragazzo si era avvicinato di recente. Pare che il giovane si fosse allontanato da solo dal luogo dell’evento e che le sue tracce si siano perse verso le 2.30 di notte. Alle 7 di mattina gli amici avevano chiamato i carabinieri, preoccupati dalla scomparsa di Alex. Sul posto, nel parcheggio dell’Abbazia, il giovane aveva lasciato la sua macchina, con i documenti e le chiavi di casa al suo interno.

Le ricerche e gli ultimi accertamenti: morte per affogamento

Nella mattinata di domenica 30 giugno erano scattate le ricerche, che avevano visto l’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Treviso e della squadra sommozzatori di Venezia. Le zone attorno a luogo della scomparsa erano state perlustrate anche con l’utilizzo di droni e termocamere ed erano proseguite anche di notte, ma inizialmente senza esito. A complicare le ricerche per le squadre a terra era la folta vegetazione che impediva l’accesso agli argini del fiume.

Secondo gli ultimi accertamenti, il giovane era sotto effetto di droghe e sarebbe morto affogato. Già si era ipotizzato che causa della morte fosse stato un incidente, poiché, poco distante dall’auto, il fiume Piave ha un tratto particolarmente profondo e insidioso. Il ragazzo deve essere scivolato nel fiume, senza poi riuscire più a uscirne, a contribuire la condizione alterata effetto degli allucinogeni. Le dichiarazioni dei famigliari avevano da subito contrastato l'ipotesi di suicidio. Dice la madre di Alex: “Era un ragazzo brillante, amante della vita. Non sarebbe mai andato via così. Mio figlio non sarebbe scomparso nel nulla, era pieno di sogni e di desideri. E soprattutto non se ne sarebbe andato senza il cellulare”.

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