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Genova, si finge procuratore capo per truffare settantamila euro a una donna, denunciato impiegato

L'uomo per i suoi raggiri usava la fantasia: oltre al magistrato, si spacciava per agente dei servizi segreti o membro di spicco della legione straniera

09 Aprile 2024

Genova, si finge procuratore capo per truffare settantamila euro a una donna, denunciato impiegato

Si spacciava per un agente dei servizi segreti italiani, specializzato in delicatissime e fantomatiche indagini anti-terrorismo islamico, oppure si faceva passare per un membro di spicco della legione straniera, il corpo militare d'élite dell'esercito francese. E  più di una volta si è direttamente presentato come l’ex procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, oggi difensore civico della Liguria, per conto del quale aveva creato - anche se in maniera piuttosto grossolana - pure una email istituzionale. Con quell’indirizzo di posta elettronica riusciva a mettere a segno le sue truffe. «Sfruttava la caratura istituzionale del magistrato genovese per dare credibilità ai raggiri», scrive il pubblico ministero nel capo d’imputazione. Federico B., impiegato di 39 anni con residenza tra Genova e il Basso Piemonte era un truffatore specializzato nell’uso di nomi di fantasia o di professionisti illustri. A inchiodarlo sono stati i carabinieri che, al termine di una lunga e articolata indagine, sono riusciti a incastrarlo.

L’uomo, difeso dall’avvocato Claudio Velasco, deve rispondere del reato di truffa. Ma anche, appunto, di sostituzione di persona. Per aver usato il nome dell’ex capo dei pubblici ministeri di Genova, Cozzi per mettere a segno le truffe. Una parte dei raggiri sono stati commessi quando il magistrato era ancora alla guida della Procura della Repubblica del capoluogo ligure la competenza delle indagini è passata, come da prassi, da Genova a Torino. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Giovanni Caspani ha chiuso l’inchiesta e si accinge a chiedere per l’indagato il processo. Secondo le indagini condotte dai detective dell’Arma, l'impiegato si sarebbe fatto consegnare da una cinquantenne genovese circa 70 mila euro. Alla donna il truffatore aveva detto di essere proprio il magistrato genovese che coordinò le indagini sul crollo del Ponte Morandi. «Tuo marito - le aveva scritto in una email con tanto di intestazione di Cozzi - è finito in un brutto giro. Si è avvicinato al terrorismo islamico. Devi stare attenta perché se non fai qualcosa, farà una brutta fine». Per convincerla poi a pagare le aveva addirittura prospettato un investimento in un’azienda specializzata nella cantieristica navale. Società che poi si era rilevata inesistente. Le indagini che hanno portato a inchiodare il truffatore sono scattate dopo la denuncia presentata dalla stessa vittima. I carabinieri hanno anche avvisato lo stesso ex procuratore capo che, seppure parte lesa dal punto di vista delle immagini, non è voluto entrare nell’inchiesta.

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