25 Marzo 2024
A sinistra la sorella del boss Capriati, al centro il sindaco di Bari Antonio Decaro, a destra la nipote del boss capriati, fonte: Facebook @annalisamilzi
Prosegue il caso dello scioglimento del comune di Bari, dopo che il Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano è finito al centro delle polemiche per alcune affermazioni fatte durante la manifestazione di sabato 23 marzo a favore del sindaco Antonio Decaro.
Salito sul palco al fianco di Decaro, Emiliano ha esordito ribadendo che "chi sta cercando di rovinare un lavoro così lungo e difficile non sa quanto sia costato".
Poi l'aneddoto criticato: "Decaro, allora assessore, mi raccontò che era stato minacciato con una pistola. Non sapevamo se fosse effettivamente un'arma o un dito molto duro, tuttavia lo presi e andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere (Bari Vecchia, ndr), e andai a dirle che questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare perché c'è il pericolo che qui i bambini possano essere investiti dalle macchine. Quindi, se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido".
Il discorso di Emiliano è stato subito criticato e secondo lui "frainteso", tanto da dover precisarne il vero significato: "Leggo agenzie nelle quali si fraintende una frase che ventimila persone presenti oggi in piazza hanno perfettamente compreso. Ho raccontato un fatto realmente avvenuto quando chiudemmo al traffico Bari Vecchia. E di fronte ad un episodio nel quale avevano invitato il mio assessore ad andarsene dai luoghi dove stava lavorando, andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro. Decaro potè finire tranquillamente il suo lavoro di assessore al traffico creando la ZTL a Bari vecchia e perché abbiamo realizzato un enorme lavoro per liberare Piazza San Pietro".
Tuttavia, non sono bastate le precisazioni del presidente pugliese a tranquillizzare l'opposizione. Il sindaco di Bari è poi intervenuto affermando: "Per quanto attiene a quell'episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella".
Decaro ora puntualizza che non era lui il secondo di cui parla Emiliano. "La signora in questione invece, come raccontarono le cronache dell'epoca, la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all'installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto".
La sorella del boss, Lina Capriati, intervistata dal Tg1, rimane sulla linea del sindaco: "Mai visto Decaro. Quando mai è venuto Decaro? Come fanno a dire che questa persona ci conosce?".
Proprio durante le ultime ore ha iniziato a circolare una foto che ritrae il sindaco Decaro abbracciato ad Elizabeth Capriati, un'altra sorella del boss, ed Annalisa Milzi, nipote del boss. Tuttavia, lo scatto risale a maggio 2023, epoca decisamente diversa dall'aneddoto raccontato da Emiliano.
Sotto la foto il commento di uno dei Capriati, Vincent, che dice: "Roba nostra".
Sui social arrivano poi le domande: "Perché Decaro ha smentito le dichiarazioni di Emiliano dopo 24 ore quando poteva benissimo farlo sul palco visto che era di fianco a lui?".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia