08 Marzo 2024
Fonte: Facebook pagina Mediterranea saving humans
Un cadavere recuperato e 46 persone soccorse, poteva essere un bilancio più pesante quello che ha visto coinvolti i naufraghi (tutti di origini egiziane e pakistane), rintracciati sugli scogli di Ponente a Lampedusa. I migranti viaggiavano su una imbarcazione di legno di 10 metri, salpata da Zuwara in Libia nella serata di mercoledì, il cui "biglietto" oscillava da 4mila a 6mila euro. Anche per loro, dopo un primo controllo sanitario, si apriranno i cancelli dell'hotspot di contrada Imbriacola dove, dopo il trasferimento in altre sedi disposto dalla prefettura di Agrigento, sono rimasti in 15.
Le cause del decesso dell'unica vittima dovrebbero essere quelle di un malore. Subito dopo l'approdo sugli scogli, il migrante morto è stato trasferito nella camera mortuaria del cimitero di cala Pisana a Lampedusa. Sarà l'autopsia, già disposta dalla procura della Repubblica di Agrigento, a fare chiarezza su quanto accaduto. In ogni caso la polizia della squadra mobile della questura di Agrigento ascolterà tutti gli altri passeggeri. Nel frattempo altri 120 migranti hanno lasciato l'hotspot di Lampedusa e sono stati imbarcati sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle. A il trasferimento è stata la prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale.
Intanto non si placano le polemiche sul caso del cadavere di un migrante lasciato a bordo della nave ong Sea-Watch 5 da parte della Guardia Costiera; si è proceduti all’apertura di un fascicolo da parte della procura di Ravenna e di un'interrogazione parlamentare. Con due versioni contrastanti: la prima attraverso un comunicato della Guardia costiera, in cui non si fa cenno al cadavere e si precisa che, nonostante anche lo Stato di bandiera della nave abbia dato indicazioni di raggiungere la Tunisia, la Sea-Watch 5 si é diretta verso Lampedusa. L'ong risponde con una timeline degli avvenimenti in cui precisa che dalla Tunisia avevano risposto che il soccorso "non é di loro competenza" e che per Roma il cadavere andava consegnato al Pos di Ravenna. Di seguito le due versioni:
Comunicato della Guardia Costiera "Sul soccorso effettuato ieri dalla nave Sea Watch 5 la Guardia costiera precisa che l'evento é avvenuto in area di responsabilità Sar libica, a circa 30 miglia dalle coste libiche, a 25 miglia dalle coste tunisine e a 120 miglia di distanza dalle coste italiane più prossime (Lampedusa). Giunta al Centro operativo nazionale della Guardia costiera italiana la segnalazione dell'emergenza a bordo, in cui si rappresentava la necessità e l'urgenza di sbarcare 4 migranti tra cui un minore, - si é provveduto ad informare immediatamente tutti i centri marittimi di soccorso più vicini e pertanto più idonei - in base alla distanza dalla costa e al relativo tempo di intervento - al trasporto urgente delle persone in pericolo di vita".
Anche dal Centro di coordinamento dei soccorsi in mare dell'unità Sea Watch 5, quindi dalla Germania, hanno dato "indicazioni alla nave di dirigere verso la Tunisia, Stato costiero più vicino e quindi in grado di intervenire più rapidamente. La nave si é tuttavia diretta verso le coste italiane. Pertanto da Lampedusa, la motovedetta Sar 319 della Guardia costiera ha intrapreso la navigazione e, raggiunta l'unità in area di responsabilità Sar maltese, a 10 miglia al di fuori dell'area Sar italiana, ha effettuato l'evacuazione medica dei migranti bisognosi di cure mediche urgenti. I migranti sono così stati trasportati in sicurezza sull'isola di Lampedusa".
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