02 Febbraio 2024
Una sorta di moralismo un tanto al chilo e a convenienza, in Italia non ha mai smesso di tacere, di giudicare, di puntare il dito. É quell'atteggiamento di una certa fintissima sinistra da salotto, con tanto di cashmere e occhiali firmati Prada che parla dei meno fortunati sorseggiando champagne.
Così, la sventura della Salis, la maestra d'asilo italiana accusata di lesioni, detenuta in Ungheria e rinviata a giudizio, è un'ottima occasione per tirar fuori quella indignazione che ci sta sempre bene su certe testate e televisioni.
Ecco allora pervenire senza richiesta le parole della passionaria veltroniana, giornalista, ex Direttrice de L'Unità e volto televisivo stagionale, la più amata dai produttori di scarpe femminili: Concita De Gregorio.
La nostra Concita cosa avrà mai scritto di così profondo? Che, a differenza del Vice Premier, Matteo Salvini, lei sarebbe contenta che i suoi figli avessero avuto come insegnante una persona capace di insegnare cosa vuol dire credere ed esprimere a viso aperto le proprie idee, soprattutto quando si è in minoranza.
Ora, detto che Salvini non è certo un capocannoniere di saggezza e la sua uscita è stata un pelino infelice, c'é da chiedersi a quali idee si riferisca Concita, la cui posizione sarebbe anche condivisibile se fosse trasversale, ovvero: se l'insegnate fosse stata una militante di estrema destra, "nostra signora della Roma bene" avrebbe scritto le stesse cose?
Difficile a credersi, al più avrebbe potuto tacere, se non dire che certe idee non vanno tollerate e bla bla bla, un disco rotto di supposizioni, sia chiaro, ma i sospetti sono leciti.
Il problema in Italia è questo, né a sinistra (semmai esistesse una sinistra), né a destra si riescono a portare avanti analisi oggettive che non seguano de core le posizioni di parte precostitutite.
Ciliegina sulla torta, anzi podio della supercazzola, lo merita la Meloni la quale, rispondendo alla domanda di una giornalista ha detto che il trattamento subito dalla Salis in catene non le sembra così diverso da quello di altri Paesi europei, ma si è comunque impegnata nel suggerire a Orbàn un trattamento più umano.
Possiamo aggiungere un prosaico "che culo"?
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