24 Novembre 2023
Filippo Turetta, Fonte: Facebook @Quarto Grado
Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, acquistò su internet del nastro adesivo compatibile con il pezzo di scotch che rinvenuto nella zona industriale di Fossò (Venezia) dove Giulia Cecchettin, secondo quanto ricostruito, subì l’ultima fase dell’aggressione. Non solo. Il giovane potrebbe aver anche effettuato un sopralluogo a Fossò, dove avrebbe avuto luogo la seconda aggressione, poi rivelatasi mortale, per la giovane studentessa veneta. Lo si apprende dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 20 novembre dal Gip Benedetta Vitolo.
Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, avrebbe acquistato su internet del nastro adesivo compatibile con il pezzo di scotch che rinvenuto nella zona industriale di Fossò (Venezia) dove Giulia Cecchettin, secondo quanto ricostruito, subì l’ultima fase dell’aggressione. Questa notizia potrebbe cambiare le carte in tavola. Per Turetta quindi si rafforza l'ipotesi della premeditazione come anticipato dal Giornale d'Italia e anche il reato di occultamento del cadavere.
Alle 17:11 dell'11 novembre la Fiat Punto di Filippo Turetta è stata rilevata mentre transitava attraverso il varco ovest da Vigonovo verso Fossò mentre alle 17:14 l'auto ha transitato attraverso il varco est in uscita da via Castellaro di Fossò. Secondo quanto riferito dal padre di Giulia, Gino Cecchettin, la figlia quel giorno era uscita di casa tra le 17:30 e le 18 - in compagnia, appunto di Turetta - per andare al centro commerciale di Marghera. Questo potrebbe portare all'ipotesi che il giovane avrebbe effettuato un sopralluogo nel luogo dove è avvenuta la seconda aggressione.
Per Turetta si rafforza l'ipotesi della premeditazione e anche il reato di occultamento del cadavere. Il 22enne accusato dell’omicidio volontario dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin aggravato dal vincolo del legame affettivo, potrebbe veder cambiare il campo d’imputazione nei suoi confronti già prima dell’interrogatorio di garanzia, non ancora fissato, davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo. Il pm Andrea Petroni potrebbe contestare anche l’occultamento di cadavere per aver caricato in auto la studentessa, aver percorso oltre 100 chilometri e quindi essersi sbarazzato del cadavere gettandola in un dirupo vicino al lago di Barcis. Per quanto concerne l’omicidio, si attende l’autopsia che dovrà stabilire se la ventina di coltellate inflitte alla ragazza possano far scattare ulteriori aggravanti. L’aggravante della premeditazione porterebbe la pena massima prevista all’ergastolo, con l’impossibilità, da codice, di chiedere il rito abbreviato.
Filippo Turetta sarà sorvegliato a vista per evitare rischi legati “alla sicurezza” del giovane arrestato con l’accusa di omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi“. Domani, sabato 25 novembre, finirà nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, direttamente dalla Germania. Lo studente, che compirà 22 anni a dicembre, sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra) per valutare il “rischio suicidario”.
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