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“Scudi di San Martino 2023”, tra i premiati a Palazzo Vecchio due poliziotti feriti che salvarono eroicamente un uomo dalle acque dell’Adda a Lodi

Il 26 ottobre di quattro anni fa le strade del lodigiano si ritrovano teatro di una rocambolesca fuga di un’auto, capace in poco tempo di creare il panico dopo aver forzato un posto di controllo delle forze di Polizia

11 Novembre 2023

Scudi di San Martino

Scudi di San Martino

L’Istituto Scudi di San Martino nasce a Firenze nel 1983, con precisi scopi sociali: incrementare gli atti di solidarietà umana attraverso una premiazione indirizzata a tutti coloro che si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo. Nel giorno in cui la tradizione celebra San Martino, famoso proprio per generosità, umanità e grande altruismo dimostrato con il suo gesto di donare a un mendicante metà del proprio mantello per salvarlo dal freddo, l’Istituto Scudi di San Martino ha deciso di conferire nel Salone dei ‘500 di Palazzo Vecchio un attestato di benemerenza a due poliziotti protagonisti nel 2019 di un eroico gesto di coraggio in terra lombarda. Il Questore Maurizio Auriemma:“sono fiero di stringere la mano a questi ragazzi che, con il loro gesto, hanno ancora una volta evidenziato i valori della nostra Polizia di Stato: coraggio, senso del dovere e spirito di sacrifico per il prossimo”. Il 26 ottobre di quattro anni fa le strade del lodigiano si ritrovano teatro di una rocambolesca fuga di un’auto, capace in poco tempo di creare il panico dopo aver forzato un posto di controllo delle forze di polizia nel milanese. Dalla ricostruzione dell’episodio emerse che il veicolo non si sarebbe risparmiato contromano e pericolose manovre azzardate, con il rischio potenziale di investire qualcuno. Lo spericolato automobilista viene intercettato nei pressi di Lodi da una volante della Polizia di Stato e parte un lungo inseguimento terminato sulla riva dell’Adda, dove la “pantera” ha un brutto incidente scontrandosi con la macchina in fuga. Il conducente dell’altra macchina abbandona subito il mezzo e si getta nelle acque, cercando di far perdere definitivamente le sue tracce. Man mano che si allontana dalla sponda però la questione si complica: la corrente del fiume in piena si fa sempre più forte e alla fine il fuggitivo inizia ad annaspare e chiedere aiuto. Alle sue grida rispondono proprio i suoi inseguitori: i nostri due agenti, nonostante rimasti feriti e fortemente contusi nell’impatto (con successive prognosi dai 20 ai 40 giorni) onorano ancora una volta la loro amata uniforme, trasformando un’operazione di polizia in una altrettanto impegnativa e rischiosa attività di soccorso pubblico.   Senza alcuna esitazione uno di loro si spoglia del pesante equipaggiamento e, dopo averlo affidato al collega di pattuglia, si tuffa nelle fredde acque; stremato raggiunge e agguanta il corpo finito oramai quasi interamente sotto e resiste fino a quando non riesce a portarlo a riva. Anche l’altro agente, visibilmente dolorante, non si risparmia ed entra nell’Adda per tirar fuori quell’uomo oramai apparentemente privo di sensi e dare manforte all’altro poliziotto esanime dopo aver tenuto testa alla forza quasi incontrastabile della natura. Ma una volta sulla terra ferma, non c’è tempo di riprendere fiato, aspettando l’arrivo di altri soccorsi e così l’esperto, seppur giovane, capopattuglia si rimbocca ancora una volta le maniche e inizia a praticare le cosiddette manovre di rianimazione. Il coraggio e la determinazione dei due agenti delle volanti della Questura di Lodi si rivela in pochi attimi determinante per la vita della persona che poco prima stava invece scappando proprio dai suoi salvatori. L’uomo, successivamente identificato come un giovane cittadino magrebino, riapre gli occhi: i due poliziotti gli hanno salvato la vita. Dopo l’intervento dei sanitari si scoprirà poi che quest’ultimo, che con le sue azioni oltre ad aver messo a rischio la sicurezza di pedoni, automobilisti e passanti, si sarebbe anche messo alla guida senza patente e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una volta fuori pericolo è infatti finito in manette, non mancando tuttavia di ringraziare i suoi due salvatori in divisa. Questa mattina, prima della consegna del premio, il Questore della provincia di Firenze ha ricevuto i due poliziotti con i quali si è voluto personalmente congratulare, elogiando proprio il loro coraggio, l’altruismo, la determinazione, il forte senso del dovere e l’amore disinteressato per la vita umana che hanno ancora una volta evidenziato i valori propri della Polizia di Stato.

LA STORIA DELL’ISTITUTO SCUDI DI SAN MARTINO

L’Istituto Scudi di San Martino nasce a Firenze nel 1983, con precisi scopi sociali: incrementare gli atti di solidarietà umana attraverso una premiazione indirizzata a tutti coloro che si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo.  Dal 1984, ogni anno, il sabato più prossimo all’11 novembre, giorno dedicato a San Martino, si svolge, nel prestigioso Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, la cerimonia solenne nel corso della quale, alla presenza di numerose autorità Civili, Militari e Religiose, sono assegnati gli scudi in argento, quelli in bronzo e gli attestati di benemerenza a persone ed enti che si sono particolarmente distinti per atti di generosità e solidarietà. Il primo articolo del regolamento dell’Istituto cita:  “E’ istituito il riconoscimento “Scudi di San Martino” tendente a ricompensare simbolicamente quanti si sono prodigati in opere meritorie di altruismo e di solidarietà umana.” Il 2013 rappresenta una tappa molto importante per l’Istituto Scudi di San Martino: il raggiungimento di trent’anni di attività nel corso dei quali ha insignito dei prestigiosi riconoscimenti molte persone protagoniste di atti di eroismo, altruismo e solidarietà umana. Ogni anno, in occasione della cerimonia di consegna degli Scudi e degli attestati di benemerenza, giungono all’attenzione della Presidenza, Comm. Numerosi i messaggi di plauso e partecipazione dei principali organi dello Stato tra questi quelli del Presidente della Repubblica. In particolare nel 2011 e nel 2012 è stata consegnata all’Istituto Scudi di San Martino un’onorificenza di alto prestigio: la medaglia del Capo dello Stato come riconoscimento di rappresentanza e partecipazione alla cerimonia, firmato dal Presidente Giorgio Napolitano. Nel corso di questi trent’anni l’Istituto Scudi di San Martino ha raccolto le segnalazioni giunte numerose nel corso dell’intero anno di riferimento. Entro il 30 giugno di ogni anno il Consiglio Direttivo dell’Istituto nomina una Commissione Giudicatrice formata da personalità di rilievo. Detta commissione si riunisce entro la fine del mese di ottobre, analizza i dossier pervenuti esprimendo un voto da 0 a 30 e infine delibera sui nomi degli insigniti. La prima cerimonia di premiazione si è svolta in Palazzo Vecchio a Firenze, nel 1984. In quell’occasione uno degli scudi di benemerenza fu assegnato alla protezione civile urbana della città di Nizza; fu questo il primo atto d’internazionalità dell’Istituto. La costituzione legale dell’istituto Scudi di San Martino è avvenuta il 26 Maggio del 1985 con atto notarile pubblico, repertorio n. 68950, raccolta n. 2371 del Dott. Francesco Battiata, notaio in Firenze.  Nel Novembre dello stesso anno ebbe luogo la seconda premiazione con segnalazioni provenienti anche dal Ministero della Difesa e degli Interni. Nel Novembre dell’anno successivo, il 1986, il Vice Sindaco di Tour (Francia), città in cui è sepolto San Martino, durante una cerimonia religiosa ha donato la terra della sua città al parroco della Chiesa di San Martino alla Palma, località alla periferia di Firenze, in segno di fratellanza con l’Istituto. Nel corso della premiazione fu data lettura della lettera inviata da S.S. Giovanni Paolo II, che nel lodare l’iniziativa, aderì al sodalizio in qualità di Membro Onorario. Sempre in quest’occasione fu reso noto il Primo Comitato d’Onore partecipato dalle massime autorità cittadine. Nell’anno 1987 tra gli insigniti figurano i Vigili del Fuoco di Chernobyl; per l’occasione furono accompagnati dai Vigili del Fuoco italiani e americani in un rinnovato simbolo di solidarietà internazionale.   Sempre nel 1987 nacque la prima Delegazione estera dell’Istituto con sede a Losanna (Svizzera) con il compito di promuovere gli ideali dell’istituto e inviare segnalazioni di meritevoli che si siano distinti in atti di solidarietà. Attualmente, L’Istituto conta numerose delegazioni in Europa, Asia, Africa, Stati Uniti e America Latina. L’Istituto Scudi di San Martino si fa promotore anche di attività benefiche per la raccolta di fondi a favore di persone che si trovano in difficoltà e nella necessità di risolvere problemi molto gravi. È con questo spirito che vengono organizzate serate speciali per la raccolta fondi a favore di altre Associazioni benefiche o per finanziare atti solidali: ne sono esempi l’evento organizzato a favore dell’Associazione Pollicino Onlus di Lastra a Signa che da molti anni aiuta i bambini nati con malformazioni e problemi di salute in seguito al disastro di Chernobyl, e la raccolta fondi per operare un bimbo di Tunisi che a causa di un grave incidente aveva perso l’uso di entrambe le mani. In questo caso, grazie al Prof. Ceruso e alla sua Equipe dell’Ospedale Careggi di Firenze, Mahmoud, questo è il nome del bimbo, ha riacquistato l’uso della mano destra potendo così tornare ad una vita autonoma. Dal 2011 è stata avviata un’iniziativa a sostegno delle famiglie in difficoltà in seguito alla perdita di lavoro: la consegna di pacchi alimentari con beni di prima necessità, in reale aiuto a chi si trova ad affrontare con pochi mezzi in un periodo segnato da una forte crisi economica. L’albo d’oro dell’Istituto Scudi di San Martino annovera associazioni che si sono distinte per il loro impegno a favore dei più bisognosi attraverso un lavoro continuativo, appartenenti ai vari corpi istituzionali dello Stato che nel corso del loro servizio si sono resi protagonisti di azioni particolarmente degne di attenzione o che liberi dal servizio sono intervenuti in situazioni critiche salvando la vita ad altre persone, personalità note che si mettono a disposizione  del prossimo impegnandosi in progetti di solidarietà.  In alcuni casi i riconoscimenti sono assegnanti alla memoria, per citarne alcuni: nell’edizione 2010 al dottor Carlo Urbani, specializzato in malattie infettive, che ha dedicato la sua vita, nel vero senso della parola, alle ricerche sulla “Sars”, nel 2011 a Sandro Usai, volontario che ha perso la vita mentre soccorreva la popolazione di Monterosso investita dall’alluvione e a Antonio Mercanzin, che durante il servizio volontario di fronte ad una scuola ha evitato che un auto travolgesse un bimbo. Nel 2012 a Antonio Amodio, deceduto in seguito ad un malore dopo aver salvato dall’annegamento due ragazzini. Tra gli insigniti storici si annoverano Madre Teresa di Calcutta, S.M. Ranya al-abdulah regina di Giordania per il suo impegno a favore dei bambini, delle donne ed i giovani della sua nazione e di tutte le classi deboli del mondo islamico, impegno portato avanti nonostante i rischi che questo comporta. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per l’immenso lavoro svolto in ogni momento della nostra vita, i Vigili del Fuoco di New York e quelli di  Chernobyl. L’istituto mette a disposizione l’elenco di tutti  gli insigniti sul proprio sito,  e in occasione della trentesima edizione che si svolgerà in Palazzo Vecchio a Firenze il 9 novembre 2013, sempre nel prestigioso salone dei 500, saranno invitati a partecipare tutti coloro che nel corso di questi anni hanno ricevuto un riconoscimento. Si tratterà di una grande festa in onore di coloro che si prodigano per il prossimo oltre ad essere un momento particolarmente importante per L’Istituto Scudi di San Martino. Alcuni brevi cenni storici: San Martino, il Santo conosciuto in tutto il mondo per il dono del mantello, nacque nel 316-17 d.C. a Sabaria in Pannonia, l’attuale Ungheria. Figlio di un ufficiale romano divenne egli stesso guardia imperiale, finché ricevuto il battesimo, si congedò dalla vita militare per fondare il primo Monastero d’Occidente. Morì a Candes (Gallia) l’8 novembre del 397 d.C. Il gesto di San Martino, che rappresenta una delle più esaltanti immagini di solidarietà umana, ha ispirato il Maestro Brandimarte, noto artista fiorentino definito “Il Secondo Cellini”, che per l’occasione ha coniato un prezioso calco con il quale furono e continuano ad essere forgiati gli scudi in argento raffiguranti l’immagine di San Martino a cavallo nell’atto di tagliare il proprio mantello per farne dono al povero bisognoso; sotto viene inciso il motto “ROBORE ET VIRTVTE” (VIRTU’ nel portare il soccorso ai bisognosi, FORZA per continuare nella strada intrapresa). Nel 1995, in occasione della festa di Corpo, fu consegnato al 78° Reggimento ” Lupi di Toscana “, il calco con il quale vengono forgiati gli scudi diventandone così i primi custodi ufficiali. Nel 1996la Prestigiosa Scuola di Guerra Aerea di Firenze accoglie in custodia calco dell’istituto. Successivamente ne sono stati custodi il Comune di Firenze e la Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet”.In occasione della XXIX edizione, gli allievi della scuola G. Douhet hanno consegnato il calco agli allievi dell’Accademia Navale di Livorno che ne è attualmente custode.

 

 

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