18 Ottobre 2023
Fonte: La Stampa
L’attentato di Bruxelles e la guerra in Medio Oriente si ripercuotono sull’area Schengen. L’Italia e altri 8 Paesi dell’Ue ripristineranno i controlli alle frontiere come “prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata”. Il governo di Giorgia Meloni, in particolare, a partire dal 21 ottobre, per 10 giorni, reintrodurrà i controlli sul fronte interno con la Slovenia. La decisione è stata comunicata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla Commissione europea e agli altri Stati membri in base all’articolo 28 del regolamento, che consente il ripristino dei controlli, “in via eccezionale”, “quando una minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna richiede un’azione immediata”. La stessa misura è stata adottata da altri otto Paesi europei su alcune delle rispettive frontiere: Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia.
“L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione”, si legge in una nota di palazzo Chigi. “Un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli-Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale”, si sottolinea. “Questo scenario, oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.
Finora la misura era stata adottata dal governo italiano in sole tre occasioni: dal 14 al 21 luglio 2001 durante il G8 di Genova, dal 28 giugno al 15 luglio 2009 durante il G8 dell’Aquila e dal 10 maggio al 30 maggio 2017 durante il G7 di Bari e Taormina.
La norma sovranazionale fissa a 10 giorni la durata massima del ripristino dei controlli, che però lo Stato membro può prorogare “per periodi rinnovabili non superiori a venti giorni” fornendo “una valutazione aggiornata della necessità e della proporzionalità della misura, nonché di eventuali nuovi elementi”.
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