25 Settembre 2023
Fonte: Ansa
Un’unità cinofila della Guardia di Finanza è riuscita a rintracciare il corpo di uno dei due escursionisti dispersi dal pomeriggio di domenica 24 settembre, in alta Val Formazza, nell’area più settentrionale del Piemonte. La frana che ha coinvolto l’area sotto al rifugio di Città di Busto alle 17 di ieri sembra aver travolto un uomo di 34 anni e una donna di 31, entrambi provenienti dalla provincia piemontese di Novara, irrintracciabili da ieri.
Il soccorso alpino responsabile delle ricerche riferisce che il ritrovamento del corpo è stato confermato da un sorvolo specifico di un drone. Le immagini raccolte hanno anche permesso di identificare tra il pietrisco franato una giacca e uno zaino appartenenti alla coppia che lasciano immaginare che l’altro corpo senza vita possa trovarsi a poca distanza, ma il sorvolo dell’area non ha consentito di verificarlo con certezza. L’equipaggiamento da montagna è stato identificato dai familiari delle vittime come appartenente ai due camminatori. In accordo con i geologi e la polizia giudiziaria, il compito di recuperare le salme è stato affidato al corpo dei Vigili del Fuoco, poiché si trovano in un punto della frana molto pericoloso da raggiungere.
Le tracce di Matteo Barcellini di Borgomanero e Marilena Bertoletti di Nebbiuno erano state riconosciute già in mattinata dai cani dell’unità cinofila. I ricercatori hanno poi individuato il corpo e l’equipaggiamento utilizzando il binocolo, e hanno eseguito una ricognizione dall’alto dell’area con i droni. La zona della Val Formazza coinvolta dallo smottamento è detta “Piano dei Camosci” e si trova a 2.480 metri di altitudine, al confine con i due cantoni svizzeri del Vallese e del Ticino. Il rifugio Città di Busto, probabilmente meta dei due escursionisti, è attualmente chiuso per la stagione invernale. L’allarme per l’incidente è stato dato subito dopo la frana da un escursionista che passeggiava nella stessa zona di Matteo Barcellini e Marilena Borgomanero. Durante la camminata, l’uomo aveva visto tre persone dietro di sé sulla costa della montagna, ma non appena ha sentito il boato della frana e si è girato per cercarle non le ha più viste. Ha quindi chiamato il soccorso alpino, che ha mobilitato immediatamente Vigili del fuoco e Guardia di Finanza.
La zona interessata, completamente disabitata, è raggiungibile soltanto a piedi con una camminata di circa due ore e mezza su un dislivello di quasi 600 metri dal parcheggio dov’è rimasta posteggiata l’auto dei due escursionisti, che nel pomeriggio di ieri hanno smesso di rispondere al telefono ai loro familiari. Tuttavia, la copertura telefonica è scarsa su quel versante della montagna, dove peraltro sono presenti numerosi bivacchi dove il secondo camminatore potrebbe aver trovato rifugio: non è infatti certo che entrambi siano siano rimasti vittime della frana.
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