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Andrea Purgatori, le ipotesi: “morto per pericardite settica o per ischemia”, scontro tra i medici per gli esiti di una tac

L'autopsia sarà svolta mercoledì pomeriggio dal professor Luigi Masella del policlinico di Tor Vergata. Da chiarire l’eventuale nesso tra la morte del giornalista e i “comportamenti del personale sanitario”.

23 Luglio 2023

Morte Andrea Purgatori, aperta inchiesta per omicidio colposo dopo la denuncia della famiglia: "Diagnosi e cure sbagliate"

foto @Lapresse

 

Si terrà a partire da mercoledì pomeriggio l’autopsia sul corpo del giornalista Andrea Purgatori, morto qualche giorno fa a Roma a causa di una improvvisa fulminante malattia, a seguito della quale la famiglia ha presentato un esposto in Procura.

È stata così avviata un’indagine per omicidio colposo che vede iscritti nel registro degli indagati due medici della clinica Pio XI: il professor Gianfranco Gualdi e il suo braccio destro Claudio Di Biasi. Entrambi sono difesi dall’avvocato Fabio Lattanzi.

L’indagine, coordinata dal pm Giorgio Orano, deve fare luce sull’efficacia delle cure cui è stato sottoposto Andrea Purgatori e si cerca l’eventuale nesso tra la morte del giornalista e i “comportamenti del personale sanitario”.

L’esame autoptico dovrà chiarire questo e molti altri aspetti. L’incarico è stato conferito al professor Luigi Masella del policlinico di Tor Vergata.

Andrea Purgatori, l’ipotesi di morte sopraggiunta per pericardite o ischemia

Al momento però, un’ipotesi che si fa strada è quella della morte in seguito a una pericardite settica, ossia un’infiammazione del cuore, oppure a causa di una ischemia.

La Procura ha chiesto agli esperti di chiarire “se siano state rispettate nel caso di specie le raccomandazioni indicate nelle linee guida pubblicate dalla legge 24/2017 o, in mancanza, le buone pratiche clinico assistenziali e se vi sia stato un errore di esecuzione nella concreta pratica sanitaria”.

Malessere iniziato nel mese di aprile

Il malessere di Andrea Purgatori ha avuto inizio nel mese di aprile, con un primo ricovero il 24 dello stesso mese presso la clinica Villa Margherita. Nel corso della breve malattia, il giornalista ha chiesto diversi pareri medici.  

Gli esperti, alcuni veri e propri luminari, si erano divisi riguardo alla diagnosi di metastasi cerebrali formulata per la prima volta il 25 aprile, in maniera perfino clamorosa — racconta la famiglia —. Negli ultimi tempi si sarebbe verificata una lite tra esperti riguardo ai risultati di una Tac”.

In particolare, il professor Gualdi era convinto di un tumore che partito dal polmone, si era esteso fino al cervello. Altre diagnosi invece avevano parlato di ischemie diffuse e non di metastasi.

Diagnosi smentite

A contrastare la diagnosi di metastasi cerebrali avanzata dal professor Gualdi, sono anche i medici del centro Humanitas di Rozzano ai quali Purgatori si era rivolto quando gli esiti della radioterapia non davano comunque l’effetto sperato.

Anche in questo caso i medici avevano parlato di ischemie diffuse.

La replica dei legali dei medici indagati

“Rispettiamo il dolore della famiglia — dicono i legali — e ci sottraiamo dal processo mediatico. Speriamo che il clamore si attenui, siamo sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza del loro operato”.

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